mercoledì, gennaio 30, 2008

LA VERA POLITICA DEGLI INCENERITORI

Raccolta differenziata e inceneritori. Necessità di una programmazione integrata di lungo periodo. Ma i politici che fanno?

“E’ impossibile!!DOBBIAMO fare qualcosa!!!” Questa è stata la mia reazione davanti alle immagini che inondano le televisioni in questi giorni di “emergenza-rifiuti”. Penso che anche voi vi siete vergognati davanti allo sguardo sbigottito del mondo sul nostro paese. La situazione è insostenibile, e la soluzione proposta non è altro che un’ ennesima prova dell’incompetenza di chi ci governa riguardo ai problemi riguardanti ambiente e salute pubblica. Quello che voglio sottolineare è il fatto che, come sempre, si è scelta la soluzione di breve periodo ed economicamente più conveniente. E quale soluzione più semplice e remunerativa degli inceneritori? Purtroppo quello che viene guadagnato in rapidità di intervento e in denaro lo si perde in bilancio energetico, salvaguardia ambientale e salute pubblica.
Un paio di brevi considerazioni:
La prima questione su cui ho fortissimi dubbi è la composizione dei fumi in uscita da un inceneritore. Gli impianti di depurazione dei fumi sono costituiti da una serie di stadi differenti ognuno dedicata ad un particolare tipologia di inquinanti (particelle grossolane, monossido di carbonio, gas acidi, monossido di azoto, metalli pesanti), con una certa capacità di rimozione che può dipendere dal tipo di macchinario, dal suo funzionamento e dalla regolarità del processo di combustione. Fino a qui tutto bene, se i rifiuti fossero un combustibile convenzionale di cui si conoscesse al 100% la composizione chimica e si potessero prevedere con esattezza tutti i composti che si rilasciano nei fumi a seguito del processo di combustione. Il problema però è che i rifiuti sono tutt’altro che un combustibile convenzionale, ed impossibile conoscerne a priori l’esatta composizione qualitativa. Tutto ciò alla fine si traduce nel fatto che è impossibile prevedere con esattezza i composti che possiamo andare a ritrovare nei fumi. E quindi mi chiedo: come possiamo prevedere un impianto di depurazione dei fumi che funzioni con un rendimento del 100%, se non possiamo prevedere quale sarà la composizione dei fumi in entrata e quindi non possiamo sapere cosa effettivamente dobbiamo andare a rimuovere? Quando vi dicono “il nostro inceneritore ha una percentuale di rimozione degli inquinanti dai fumi quasi del 100%” ok, credetegli, ma vi sta soltanto dicendo che rimuove quasi il 100% di quello che conosce. Il vero problema è quello che non si conosce all’interno dei fumi…penso che il problema delle nano particelle sollevato da Grillo sia un esempio lampante.
Un altro spunto di riflessione: parlando di bilancio energetico, non è vero che bruciando recuperiamo energia, in quanto non facciamo altro che trasformare energia chimica (i legami chimici dei materiali) ad alta qualità in energia termica, che come forse sapete, è la forma di energia più degradata nell’universo, in quanto la più disordinata. In realtà quindi bruciando non facciamo altro che perdere l’energia impiegata per produrre l’oggetto trasformandola nella forma più degradata e irrecuperabile. Considerate inoltre che solo il 20-40% dell’energia trasformata in calore viene poi ritrasformata in elettricità. In conclusione sprechiamo molta più energia per produrre un oggetto di quella che poi riusciamo effettivamente a recuperare bruciandolo. Questo per sottolineare il fatto che gli inceneritori non sono affatto “i salvatori della crisi energetica mondiale”.
Detto questo però non dobbiamo neanche negare come un ciclo integrato dei rifiuti comprenda anche al secondo ed al terzo posto la voce inceneritori e discariche. Questo vuol dire che queste due bombe ecologiche purtroppo sono necessarie per lo sviluppo ed il mantenimento della società civile. Il problema però che la prima voce di questo ciclo viene sistematicamente saltata dai nostri politici e quando qualcuno ne parla e riesce addirittura ad applicarla costruisce la classica cattedrale nel deserto. Naturalmente sto parlando della raccolta differenziata. Un ciclo integrato ideale prevedrebbe che, spinta al massimo la raccolta differenziata, tutto quello che non si può riciclare venga incenerito allo scopo di recuperare energia e di ridurre il volume dei rifiuti che dovrà essere inevitabilmente mandato in discarica.
Il problema è che in Italia, e soprattutto in Sicilia, la raccolta differenziata è una vera e propria barzelletta. Un dato su tutti: il testo unico in materia ambientale imponeva a tutte le città di raggiungere un valore di raccolta differenziata superiore al 20% entro il 2006. Indovinate a quanto è la Sicilia adesso, all’inizio del 2008? Vi lascio indovinare, ma sicuramente è una cifra minore del 5%. Avete mai sentito il caro sindaco di Palermo Cammarata o l’onorevolissimo ziò Totò parlare di raccolta differenziata? Le uniche parole uscite dalla loro bocca sono state “inceneritore, inceneritore, inceneritore!!!”, soprattutto adesso che Pecoraro-Scanio si è dovuto arrendere ed ha concesso il permesso per la costruzione dei 4 inceneritori siciliani.
Questo dimostra la totale mancanza di una programmazione di lungo periodo che risolva veramente il problema, aggiogata com’è ai giochi di potere ed agli interessi economici che non permetteranno mai alla nostra terra di uscire dalla crisi e di allinearsi con il resto d’Europa.

Andrea Di Maria

5 commenti:

clara ha detto...

ottima riflessione, in effetti, la Sicilia non è mai al passo con i tempi.
La raccolta differenziata è applicata un po’ in tutta Italia da tantissimi anni, ma noi come in ogni cosa siamo sempre gli ultimi, rispetto all’Italia settentrionale, rispetto all’Europa, rispetto a tutto.
Cambieremo mai?!

Anonimo ha detto...

Ho letto proprio ieri su Repubblica che a Palermo la raccolta differenziata è al 5%, rispetto alla previsione ottimistica del 35%!!
In ogni caso l'analisi di Andrea mi ha fatto pensare immediatamente una cosa: in Italia tutto è in vendita, tutto può essere trasformato in un affare per far quattrini, anche la salute di tutti! Infatti, è fin troppo evidente da questo post che se chi governa spinge verso gli inceneritori, nonostante non siano la soluzione migliore, ha la possibilità di fare una barca di soldi e di dividerla con gli amici che lo aiuteranno! E pazienza se intanto l'ambiente diventa sempre più inquinato e invivibile!

Castello Libero ha detto...

Bellissimo l'articolo,penso che spieghi alla perfezione cosa comporta un inceneritore.
Vorrei sottolineare che l'Inceneritore va impiegato in un "ciclo di smaltimento dei rifiuti", ma soltanto come ultimo anello dalla catena, chiudere il ciclo con un inceneritore, quando sono stati saltati un paio di passaggi, come ad esempio il differenziamento dei rifiuti, causa danni ambientali gravissimi, (già ben descritti nell'articolo) come malattie della pelle.
Alessio Navarra

Anonimo ha detto...

Premetto di essere al 100% d'accordo con te, però devo dire che sicuramente non controllerai tutte le sostanze in uscita, ma sicuramente le + tossiche e le più abbomdanti vengono eliminate ed è questo il loro fine, non è che ti possono fare uscire fuori aria amazzone...per quanto riguarda l'energia vorrei dirti che sicuramente non è tutto quello che ci serve e non sarà il 100% di quella ottenibile, ma è sicuramente meglio di non averla,cosa che accade lasciando questi rifiuti a fermentare all'aria senza essere toccati..come accade nella maggior parte delle discariche. Con tutto questo non voglio dire che gli inceneritori sono buoni NO! però può essere una soluzione adottabile in caso di crisi(come a Napoli)...Per fare la differenziata dovremmo cominciare ad avere + senso civico e, sinceramente, in questa Sicilia non è che ce ne sia tanto...

francesco ha detto...

con tanta gente che fa la raccolta differenziata (vedi cassonetti semprepieni) non è più difficile boicottarla che farla funzionare? (a proposito, il tetrapak dove lo metto?)