domenica, maggio 14, 2006

Grillo: il boccone amaro dei DS

In questi ultimi giorni c’è stato un gran fermento nella vita politica siciliana poiché ci troviamo in piena campagna elettorale per il rinnovo del governo regionale e dell’Assemblea Regionale Siciliana. La corsa alle poltrone di Sala d’Ercole vede come candidati alla presidenza Totò Cuffaro, il presidente della Regione Sicilia uscente, nonché senatore fresco d’elezione, alla guida dello schieramento di centrodestra; Nello Musumeci con al seguito uno sparuto numero di aficionados e, per il centrosinistra, Rita Borsellino. Ma all’uragano di dichiarazioni, comizi e scontri televisivi si aggiunge nella provincia di Trapani un ulteriore turbinio di nomi, partiti, incontri, scontri, comizi e “fac-simile”. Dal momento che la signora Giulia Adamo, presidente della Provincia Regionale di Trapani di Forza Italia, ha deciso di partecipare anche lei all’affannosa corsa a Sala d’Ercole, ci ritroviamo a dover (per fortuna) rinnovare il consiglio provinciale. Ora, il centrodestra, per supplire all’incolmabile vuoto lasciato da Giulia Adamo, cala un altro asso (e che asso!) ovvero il senatore D’Alì. Il centrosinistra, dal canto suo, per non smentirsi, comincia a fare al suo interno un balletto di nomi. Finalmente nei DS spunta un nome interessante: Giacomo Tranchida, sindaco di Valderice per due mandati, stimato all’interno della coalizione. Insomma, uno che potrebbe dare del filo da torcere al centrodestra. Ma ecco che spunta la solita sorpresa dalla Margherita, questa volta con le sembianze di Massimo Grillo. Si, proprio quel Massimo Grillo, quello che fino a qualche mese fa era uno dei cavalli da corsa (alla poltrona) dell’UDC e che aveva fatto parlare di sé per la denuncia, tramite le frequenze di Ballarò, contro le “torbide” amicizie tra membri importanti del suo ormai ex partito e personaggi appartenenti ad ambienti mafiosi. Fin qui si potrebbe dire che la scelta del centrosinistra di candidare questo tizio è quanto mai illuminata, dato che si inserisce in un discorso senza soluzione di continuità con la candidatura di Rita Borsellino, che ha come punto focale la lotta alla mafia. Il discorso cambia quando ci si chiede dei militanti dei vari partiti di centrosinistra: come l’avranno presa tutte quelle persone che da anni si impegnano attivamente dentro i partiti, essendosi visti scavalcare da uno che fino all’altro ieri era loro avversario politico? Diciamo che l’hanno digerita malvolentieri, dato che nei DS ci sono stati momenti di forte tensione. Nello specifico, ciò che non è andato giù al popolo di sinistra è il metodo attraverso il quale si è giunti a candidare Grillo. Infatti non si è attivato a tempo debito un dialogo tra i partiti della coalizione e ciò ha portato, forse volutamente da parte di alcuni, all’impossibilità di fare una scelta attraverso una via democratica, come ad esempio le primarie. In definitiva, la Margherita, in virtù del suo maggior peso politico nel territorio, ha quasi imposto il suo candidato e la segreteria provinciale dei DS, in barba ai pareri negativi espressi dalla quasi totalità dei tesserati della provincia, ha acconsentito alla candidatura di Grillo. E così ci si ritrova a dover ingoiare l’ennesimo boccone amaro, questa volta rappresentato dal sostenere e votare un candidato di centrodestra! A questo punto ci si chiede dove sia finita l’identità di partito, l’importanza di impegnarsi in un progetto politico ben definito, se poi si da immediatamente spazio e ruoli chiave a persone che sono appena giunte da storie politiche antitetiche a quelle della coalizione, nel nome di una vittoria a tutti i costi. Ci si chiede anche che senso abbia vincere le elezioni quando a rappresentare un pensiero e un progetto politico ci sia un tizio che non ha partecipato, a differenza di altri, alla loro ideazione e stesura. A questo punto direi che è meglio perdere con l’onore delle armi piuttosto che vincere così!

V.D.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Pur condividendo l'idea che Grillo a Marsala è l'unico in grado di toglier voti a Giulia Adamo ho trovato disgustosa la decisione dell'unione di candidare un ex freschissimo berlusconiano....e ricordando che non è la prima volta che alle elezioni della provincia di trapani accade una cosa del genere inviterei perlomeno gli elettori a votare quella classe politica più sana.....sempre che ci sia

Anonimo ha detto...

Mi dispiace che la Margherita si sia fatta sopraffare dalla bramosia di occupare la poltrona, dimenticando la presenza all'interno dei partiti di altri uomini di spicco che per tutta la vita hanno lavorato contro la Mafia e la corruzione che logora la nostra amata Sicilia.

Anonimo ha detto...

meglio grillo ke d'ali... e lo dico a malincuore

Anonimo ha detto...

Massimo Grillo non era un cavallo di battaglia dellì'UDC, bensì del Movimento dei Focolarini, da alcuni considerato una setta cattolica. Invito a leggere il volume di Gordon Urquhart (ex focolarino) dal titolo "Le armate del Papa", uscito nel 1995.
Il vero progetto, allora, va ben al di là dell'appartenenza a un partito o a un altro, a uno schieramento o ad un altro...