domenica, luglio 18, 2021
Coltiviamo l'inclusione - Video delle attività
sabato, febbraio 13, 2021
venerdì, febbraio 12, 2021
ColtiviAmo l'inclusione
È stato avviato il progetto denominato ColtiviAmo l'inclusione, in collaborazione con il Comune di Castellammare del Golfo e gli Uffici dei servizi sociali, che si pone quale obiettivo l’inclusione di persone con disabilità psichica nella vita della comunità locale e la scoperta e sviluppo delle competenze sociali nei giovani.
Le attività progettuali verranno svolte con il supporto degli uffici dei servizi sociali del comune di Castellammare del Golfo e dell' I.I.I.S. Mattarella Dolci di Castellammare del Golfo, soggetti con cui si è instaurata una lunga e proficua collaborazione. Le attività si rivolgeranno, dunque, a due target di beneficiari: gli studenti dell’Istituto Mattarella Dolci e persone con disabilità psichica prese in carico dal SSR e dal Terzo Settore.
Il progetto prevede l'individuazione di beneficiari diretti fino a 15 soggetti con disabilità psichica e 15 giovani dai 16 ai 35 anni presenti nel territorio di Castellammare del Golfo.
Tra gli scopi principali del progetto vi è quello “di far incontrare persone che difficilmente si troverebbero a trascorrere del tempo insieme, con ciò favorendo la conoscenza reciproca e l'inclusione sociale di giovani e persone con disabilità psichica.” Ed ancora “ la risorsa principale dove sviluppare queste relazioni è un bene confiscato alla mafia, trasformato in Centro Giovanile, dove poter sperimentare, lavorare, giocare, immaginare nuove azioni sociali che possono essere poi diffuse sul territorio.”
Il progetto è finanziato dalla Regione Siciliana nell’ambito dell’Avviso pubblico per la selezione di progetti finanziati dalla regione Siciliana e dalla Presidenza del consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale a valere sul “Fondo politiche Giovanili” anno 2018
Sabato 13 febbraio 2021 alle ore 16:00 i responsabili dell'associazione Castello Libero ETS presenteranno il progetto al pubblico tramite evento pubblicato sulla propria pagina facebook.
lunedì, ottobre 26, 2020
“Cemento del Golfo”, condanne anche in appello per Mariano Saracino e altri tre
PALERMO. Confermata la sentenza di primo grado nei confronti del boss castellammarese Mariano Saracino e degli altri tre soggetti arrestati durante l’operazione antimafia denominata “Cemento del Golfo”. Lo scorso 22 ottobre la Corte di Appello di Palermo, Seconda Sezione Penale, ha dichiarato inammissibile l’appello proposto contro la sentenza di primo grado emessa lo scorso 15 gennaio dal Tribunale di Trapani.
La corte di Appello ha quindi confermato le condanne per Saracino Mariano, Badalucco Vito, Badalucco Martino e Artale Vincenzo, condannandoli al pagamento delle spese processuali. Inoltre sono stati tutti condannati a risarcire le parti civili: Comune di Castellammare del Golfo, Libero Futuro – Associazione Antiracket Libero Grassi Onlus, Associazione Castello Libero onlus, Centro Studi ed iniziative Culturali Pio La Torre onlus e Sicindustria Trapani, tutte dovranno essere risarcite della somma di 1300 euro, oltre al rimborso delle spese processuali in favore dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese.
Condannati in solido anche al pagamento delle spese processuali delle parti civili Parisi Vito srl per la somma di 1300 euro. Fissato in 90 giorno il deposito della motivazioni.
Gli imputati, in primo grado, sono stati tutti condannati per estorsione aggravata dall’articolo 7 D.L. n°152/91, ovvero per aver agevolato l’attività dell’associazione denominata Cosa nostra: la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo.
La sentenza di primo grado, confermata in Appello, ha inflitto 10 anni e 2 mesi di reclusione e 4000€ di multa per il boss castellammarese Mariano Saracino, già in passato condannato per mafia, a cui è stata esclusa l’appartenenza alla mafia per gli anni oggetto dell’indagine. 8 anni e 6 mesi di reclusione e 3000€ di multa per Martino Badalucco, 8 anni di reclusione e 2800€ di multa per Vito Badalucco, 3 anni di reclusione e 1050€ di multa per l’imprenditore alcamese Vincenzo Artale.
Fonte Alqamah.it
venerdì, marzo 06, 2020
Luigi Ciotti scrive ai giovani
mercoledì, marzo 04, 2020
Rinviata la Giornata della Memoria e dell'Impegno prevista il 21 marzo a Palermo
venerdì, febbraio 28, 2020
Castellammare, concluso il laboratorio sui beni confiscati
venerdì, gennaio 31, 2020
Don Ciotti agli studenti di Castellammare: “Siate curiosi, perché il sapere rende liberi”
mercoledì, gennaio 29, 2020
“100 passi verso il 21 marzo”, don Luigi Ciotti incontra gli studenti di Castellammare del Golfo
giovedì, novembre 21, 2019
Una giornata intensa alla scoperta di storie e luoghi di Memoria e Impegno.
Gli alunni dell'I.I.I.S Piersanti Mattarella - Danilo Dolci hanno avuto l’occasione di conoscere il lavoro svolto da Libera Terra in provincia di Palermo, volto alla valorizzazione di beni comuni, quali quelli confiscati, dimostrando che il corretto riutilizzo sociale di questi beni può rappresentare un valore aggiunto in termini di sviluppo economico e sociale per il territori in cui ricadono.
L’iniziativa posta in essere nell’ambito del progetto Castello Lab, realizzato dall'Associazione Castello Libero Onlus in partenariato con il Comune di Castellammare del Golfo e le associazioni E.N.P.A. Sezione di Partinico e l'associazione di promozione sociale Kimera, ha avuto l’obiettivo di far conoscere agli studenti questa realtà, che oggi, raggruppa nove cooperative sociali ed agricole, riunite in un consorzio, anch’esso cooperativa sociale e senza scopo di lucro, e che rappresenta una delle prime esperienze nell’ambito del riutilizzo sociale dei beni confiscati in Italia. I partecipanti hanno avuto modo di visitare la Centopassi, cantina realizzata su un bene confiscato, dove grazie alle professionalità dei tecnici del Consorzio Libera Terra Mediterraneo Coop. Soc. ONLUS, vengono vinificate le uve provenienti dai vigneti confiscati gestiti dalle cooperative siciliane Libera Terra.
La giornata si è poi conclusa all’Agriturismo Portella della Ginestra, nato dalla riconversione di un bene confiscato alla mafia, dato in gestione ad una delle cooperative Libera Terra, dove gli studenti hanno avuto modo di gustare dei piatti delle tradizione gastronomica del territorio, preparati utilizzando i prodotti frutto del lavoro delle cooperative. Sicuramente il modo migliore per concludere una giornata volta alla conoscenza di un territorio dove, concretamente ed in modo tangibile, si è dimostrato che con professionalità ed impegno si può riuscire a creare un sistema economico e sociale in netta discontinuità con quello mafioso, a partire dalla valorizzazione dei beni confiscati.