giovedì, marzo 29, 2012

Presentato “Quarant’anni di mafia” di Saverio Lodato alla Feltrinelli di Palermo


PALERMO- Si è svolta ieri alla Feltrinelli di Palermo la presentazione di Quarant’anni di mafia. Storia di una guerra infinita, il “nuovo” libro del giornalista de “l’Unità” Saverio Lodato. “Nuovo”, perché in realtà è la versione aggiornata del libro precedente, “Trent’anni di mafia”.  In questi dieci anni la mafia si è trasformata, non spara più come negli anni ‘90, ma sicuramente questo vuol dire che ha istaurato degli ottimi rapporti con politica ed istituzioni. In questo autentico “dizionario” della mafia, Lodato rivisita la strage di Capaci inserendo ulteriori e importanti dettagli, usciti alla luce soltanto recentemente. Questo libro ripercorre la storia di Cosa Nostra dagli anni Sessanta fino alle ultime rivelazioni sulla trattativa fra Stato e mafia. Uno studio rigoroso e acuto. Aggiungerei anche essenziale, proprio perché è davvero un esempio di giornalismo d’inchiesta. All’incontro, presso la Feltrinelli, hanno partecipato i magistrati Antonio Ingroia e Antonino Di Matteo. Proprio quest’ultimo, in un suo lungo intervento, ha dichiarato che “nella lotta alla mafia ci vuole anche una svolta della politica. E' inaccettabile che, rispetto a contatti accertati e consapevoli e rispetto a sentenze di primo e secondo grado, come quelli consacrati di Dell'Utri e Cuffaro, i partiti continuino a candidare quegli stessi esponenti politici”. E sempre sul processo dell’Utri: “Basta con le mistificazioni sulla sentenza Dell'Utri- spiega Di Matteo- Dell'Utri non è stato assolto, i giudici hanno annullato con rinvio. E’ un imputato che dovrà nuovamente essere giudicato. Non è ammissibile la mistificazione”. E ancora sul concorso esterno in associazione mafiosa aggiunge: “Non è un reato inventato dai magistrati. È l'applicazione concreta di un principio del nostro sistema penale”.

Antonio Ingroia non ha mancato di aggiungere: “Esiste una relazione tra ceti criminali e classe dirigente del nostro Paese. La società italiana avrebbe potuto recidere questi legami, ma non lo ha fatto – continua il magistrato -  La magistratura, nella lotta alla mafia, ha svolto un ruolo di contrasto in totale isolamento e solitudine. Rispetto a 40 anni fa la mafia finanziaria non si è ridimensionata”.

 Saverio Lodato, con la sua lunga carriera dedicata al giornalismo, regala al lettore uno strumento fondamentale per comprendere realmente i meccanismi della mafia che ormai ha un ruolo dominante nella quotidianità di tutti noi.
Emanuel Butticè

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