mercoledì, gennaio 22, 2014

L'accordo bipolare

Finalmente sta per arrivare una nuova legge elettorale penseranno in molti. In effetti il popolo Italiano sta invecchiando aspettando che si faccia questa provvidenziale riforma, dalla quale ci si auspica che possa attribuire una parvenza di credibilità alla politica dei nostri giorni. Finalmente un nuovo personaggio nello scenario politico, a detta di molti, che in pochissimo tempo sta mettendo in piedi una nuova legge elettorale! Ma siamo sicuri che è tutto oro ciò che luccica? E soprattutto, è tutta farina del suo sacco? Ovviamente no, e l'accordo stipulato con il "Cavaliere" (detto Lazzaro), con il quale c'è grande intesa, ne è la prova evidente. Già soltanto questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che non ha senso il bipolarismo tanto acclamato sia da Renzi che dal "Cavalier Lazzaro" quando le due predominanti forze politiche antagoniste vanno a braccetto.
Siamo di fronte ad un bipartitismo assoluto che entra in conflitto con la Costituzione Italiana. Se tutto ciò di cui abbiamo sentito raccontare in questi giorni dovesse sul serio diventare legge porterà alla formazione di due sole forze politiche di grande dimensione e con un semplice calcolo matematico la coalizione che otterrà il 35% dei voti si accaparrerà un premio di maggioranza del 18%, arrivando ad un bel 53%, niente male!
L’effetto speculare e sicuramente non vantaggioso per gli elettori sarà che il 65% di coloro che avranno votato contro la coalizione che incassa un premio, si divideranno solo il restante 47%, gli avanzi. È ingannevole adottare un sistema proporzionale che permette solo con il 35% dei voti ad una coalizione di raggiungere il 53%, nella sostanza cambia ben poco rispetto alla legge Calderoli, anche per questo ribattezzata Porcellum.
La Corte costituzionale della Repubblica Italiana ha già sancito che "ciascun voto deve contribuire potenzialmente, e con pari efficacia, alla formazione degli organi elettivi e quindi, il margine di differenza tra voti e seggi non può compromettere il principio dell’uguaglianza del voto." Se i parametri utilizzati con l' Italicum sono questi (soglia bassa per il premio di maggioranza, liste bloccate, soglia di sbarramento alta per i singoli partiti...) certamente siamo fuori dalla Costituzione. La loro proposta non solo si prende gioco della sentenza della Corte costituzionale, ma è fatta esclusivamente per il tornaconto di quei due grandi partiti, come se tutto il resto della varietà politica, sociale ed economica non fosse mai esistita.
l’ Italicum viola l’articolo 49 della Costituzione che stabilisce il diritto dei cittadini di associarsi in partiti.
In buona sostanza si sta cercando di rendere a tutti i costi il confronto politico nazionale "bipolare", imbastendo un sistema che favorisce ad hoc soltanto i poteri forti, e che induce necessariamente le restanti forze politiche a coalizzarsi per superare una soglia percentuale di sbarramento fissata all'8% per le liste non coalizzate.
L'obiettivo principe di una riforma elettorale dovrebbe essere sicuramente quello di dar voce ai cittadini, ma come lo si può raggiungere  con uno strumento che già in partenza è orientato verso altri traguardi? Dove sta la novità tanto attesa con il nuovo segretario del PD se si reintroduce il principio che la volonta degli elettori è insignificante?
Ancora una volta il tentativo di concretizzare una riforma solo ed esclusivamente per ricordare alla collettività che qualcosa è stato fatto ma che a malicuore non porterà novità sostanziali, anzi forse per qualcuno si... Il solito modo di fare che abbiamo sempre visto nella politica nazionale italiana, e questa volta è bastato "mascherare un suino".

Alessandro Stabile

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