domenica, gennaio 19, 2014

C'erano una volta Istituzioni autorevoli e politici credibili. O forse no.

"Non ho mai sostenuto che Davide Faraone o le altre persone coinvolte nell'indagine sui rimborsi all'Assemblea regionale si debbano dimettere da qualsiasi incarico. Sarebbe perfino la fine della democrazia, una indagine non legittima alcuna richiesta di questo tipo, però va rispettata: 'dura lex sed lex'". (Rosario Crocetta, Presidente della Regione Sicilia, sulla questione delle indagini a carico di 84 tra deputati ed ex deputati all'Ars relative ai rimborsi ai gruppi parlamentari)


"Senza tirare in ballo il solito fuorviante discorso su garantismo e giustizialismo, parole ormai completamente travisate, crediamo fortemente che il rispetto per un'istituzione pubblica che rappresenta gli interessi di tutti i cittadini, quale è il Consiglio Comunale, venga prima di qualsiasi altra considerazione politica o, peggio, personale; questo rispetto verso l'Istituzione deve considerarsi doveroso per qualsiasi cittadino, ma in misura ancora maggiore per chi ricopre un ruolo istituzionale.
Un rappresentante delle istituzioni elettive che viene raggiunto da pesanti sospetti di vicinanza a Cosa Nostra rischia di danneggiare l'immagine dell'intera istituzione di cui fa parte." (Ass. Castello Libero ONLUS sulla questione delle accuse di favoreggiamento alla mafia rivolte all'allora Consigliere Comunale Girolamo Genna)


Quale credibilità e autorevolezza ha un'Assemblea Regionale Siciliana composta in larga parte da persone su cui pende un'accusa così odiosa e grave?

Quale credibilità e autorevolezza ha un Presidente della Regione sedicente rivoluzionario che addirittura teme per la tenuta della democrazia a causa delle inchieste giudiziarie? E quando lo stesso Crocetta invocava le dimissioni di Cuffaro, Lombardo e altri perché sotto indagine per vari motivi, non stava dalla parte della democrazia?

Noi vorremmo gente rispettosa delle Istituzioni, soprattutto quando ne sono membri, perché da loro dipende l'autorevolezza e la credibilità delle Istituzioni. E questo a prescindere dalla casacca che indossano.
All'ARS si decide il destino della Sicilia e non possono deciderlo presunti arraffoni e pezzenti.

Per noi dovrebbero dimettersi tutti, anche quelli che intanto sono stati eletti altrove. 

Probabilmente, fino a non molto tempo fa il Presidente Crocetta sarebbe stato d'accordo con noi.

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