venerdì, ottobre 23, 2009

Tutto da copione! I politici contro internet!

Questo è l'ultimo passo da compiere per completare il disegno di dittatura mediatica di Berlusconi.
CastelloLibero

Cuffaro contro la rete: vuole denunciare tutti quelli che hanno commentato il video dove attacca Falcone!

La notizia è sul Fatto Quotidiano di oggi: Salvatore “Totò” Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia (poi dimesso per la condanna per favoreggiamento ad alcuni mafiosi che gli è costata anche l’interdizione dai pubblici uffici) ha denunciato tutti coloro che avevano commentato un video su YouTube. Il video, che ad oggi è uno dei più visti in lingua italiana con i suoi 1.000.346 contatti, sempre in costante crescita, è intitolato “Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone” e mostra l’allora democristiano Cuffaro replicare polemicamente e violentemente contro gli ospiti presenti sul palco della staffetta televisiva dedicata alla mafia tra Maurizio Costanzo e Michele Santoro. In studio era presente anche Giovanni Falcone contro cui Cuffaro si scagliò duramente. Ora Cuffaro dice che in quella puntata rivolse solo una critica verso l’operato di un singolo magistrato che non era però Falcone. Di tutt’altro avviso è il milione di cittadini che ha visto il video su You Tube e il popolo del web che ha lasciato più di quattromila commenti e ancora ne continua a lasciare nonostate l’azione legale da parte dell’ex presidente della regione Sicilia. Al fianco del popolo del web c’è però il gruppo di Antonio Di Pietro che dal suo blog (www.antoniodipietro.it) mette a disposizione dei commentatori denunciati da Cuffaro un team di avvocati: “sarà una class action” dichiara il leader dell’Italia dei Valori.

Il periodo sembra davvero pesante per la rete: proprio ieri – si legge nella rubrica di Federico Mello sul Fatto - Gabriella Carlucci, già autrice di una legge che intende vietare contenuti e commenti anonimi sul web, è tornata a farsi sentire richiedendo nuovamente e a gran voce una legge per mettere sotto controllo Internet. Non solo, dall’UDC è intervenuto anche D’Alia che ieri ha rilanciato la sua proposta di equiparare le pubblicazioni su Internet a delle testate giornaliastiche. Sfoderano le armi a destra e a sinistra per mettere un bavaglio al web. Così mentre tutti fanno cerchio attorno al premier per il gruppo su facebook intitolato “Uccidiamo Berlusconi”, Marco Travaglio (che è protagonista di tre gruppi intitolati “a morte Travaglio”) fa sentire finalmente una voce fuori dal mucchio e dichiara: “Mi appello alla magistratura romana e al Ministro della Giustizia affinché non facciano assolutamente nulla contro il gruppo ‘A morte Travaglio’. Il diritto all’idiozia è sacro e va garantito a tutti!”, difatti in queste ore si ha notizia di gruppi che vogliono uccidere tutto e tutti: Bassolino, Capezzone, Gelmini, Moccia, Mughini, il Papa, Arisa, la Tatangelo, Bretney Spears, gli emo, topo gigio e molti, moltissimi altri. Chi potrebbe considerare, quindi, seriamente pericolose le minacce su facebook? Forse la risposta è: “chi vuole alimentare il clima di diffidenza e finalmente riuscire a mettere le mani sulla rete che non vuole star zitta!”.

LINK: Il video dell’intervento di Cuffaro

http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y

Fabio Barbera

1 commento:

Roberto ha detto...

Penso che creare gruppi inneggianti alla morte di qualcuno sia un'idea totalmente idiota, al di là dei facili moralisti, si può pensare male di qualsiasi persona sulla faccia della terra, ma mai augurare la morte! Ammiro tantissimo Travaglio per quello che scrive e per la serietà e preparazione nel suo lavoro, ma questa volta forse si è lasciato scappare una battuta un pò infelice su questo presunto "diritto all'idiozia"

Per ciò che riguarda la censura che i nostri politici vogliono mettere al web, non ne sono stupito; Berlusconi in 15 anni di politica ha abbavagliato o comunque narcotizzato tutte le televisioni e giornali italiani... l'unica fonte di notizie vere e inconfutabili ormai è Internet, con i suoi siti di c.d. controinformazione, con i video che la gente pubblica su YouTube... la nostra classe politica ha paura di tutto ciò, che si possano scoprire tutte le magagne che ci sono dietro, che il popolo assopito dalla demagogia berlusconiana possa un giorno risvegliarsi a cacciarli a calci in culo. Ma del resto si sa... il popolo di Internet è comunista, così come tutti i giudici!

Un saluto dalla Spagna, terra di vera democrazia e rispetto dei diritti civili

Roberto