mercoledì, marzo 04, 2009

Crisi Economica e crisi del PD: dimissioni di Veltroni (dal Prof. Chiarenza)

I giorni che sta vivendo la politica Italiana non sono certo giorni di festa grande.
Sono piuttosto giorni di riflessioni e di riorganizzazione.
Anche i giorni che stanno vivendo le famiglie Italiane, e non solo, devono essere giorni di riflessione ,di riorganizzazione e di ripensamento del pensiero di società in cui vivere.
Ormai da oltre un decennio il pensiero prevalente in Italia, per la verità anche in altri paesi occidentali, è stato il liberismo. Una sorta di liberalismi spinto agli estremi. Il convincimento che è passato è che questa nuova filosofia dell’organizzazione sociale avrebbe consentito a tutti maggiori possibilità di sviluppo sociale, avrebbe consentito a tutti di diventare più ricchi.
Oggi sappiamo con certezza che così non è. Il risultato è stato squalo grosso mangia squaletto. È crollato in tutto il mondo, Italia compresa, quella illusione che il mondo dei furbi e dei bravi avrebbe creato benessere generalizzato, l’illusione che più lo stato sta lontano dal sistema economico più esso è capace di creare ricchezza per tutti, l’illusione che un leader carismatico è garanzia di buon governo. Ma quanti se ne sono veramente resi conto?
Oggi assistiamo ad interventi di politica economica In Usa, Gemania, Italia, Francia di assoluto statalismo. Banche , Assicurazioni statalizzate in Usa, Gran Bretagna, Italia ( Tremonti Bond). Contributi a pioggia al settore Auto in Usa, Francia, Italia.
Ovviamente coi soldi del contribuente. Coi nostri soldi.
Nel contempo Politici, Amministratori delegati che se ne stanno al loro posto a dirci un giorno che la crisi e psicologica, l’altro a dirci che la crisi sarà dura lunga e costerà molto alle famiglie Italiane.
L’assurdo è che gli stessi (antistatalisti) che ci hanno convinto che le loro aziende e la loro politica avrebbe creato ricchezza per tutti, oggi ci dicono che è giusto che lo stato intervenga in loro soccorso.
Ma non era più corretto se avessero fatto come Veltroni. Venire in TV è dire ci siamo sbagliati, non siamo stati capaci, lasciamo l’incarico ad altri?
Il Dott Profumo (amministratatore Delegato di Unicredito). Il Dott Geronzi (Mediobanca),
il Dott Passera (A.D. Intesa Sanpaolo), la lista è lunga, non avrebbero fatto bene a fare come Veltroni?
Unicredito è passato in un anno circa da una valutazione di 8 Euro a meno i di 1 Euro.
Intesa da 7 Euro a meno di 2. Fiat da 20 Euro a meno di 4.
E tutti stanno al loro posto. Assurdo. Mancanza di rispetto per gli azionisti in questo caso o mancanza di rispetto verso i cittadini nel caso dei politici.
Caro Veltroni hai fatto la cosa giusta. Il tuo gesto è degno di rispetto e di stima.
Ma dove hai sbagliato Tu e Gli amici del PD?
Consentitemi una riflessione.
Da quando è comparso il mito Berlusconi l’errore che si è fatto e si è ripetuto a fare è quello di volerlo combattere con le sue stesse armi: Comunicazione, Leaderscip, propaganda, slogan un terreno in cui siamo perdenti almeno per 4 motivi:
1. Berlusconi è maestro nella comunicazione, ha mezzi e strumenti che nessuno nel PD ha.
E come insegnano i grandi della comunicazione, comunicare non significa informare, ma rendere un messaggio come credibile.
2. ha un carisma derivante dalla sua storia personale e dal servilismo che nasce spontaneo verso coloro che hanno un potere economico e politico di quelle dimensioni.
Già i patrizi Romani conoscevano bene questo fenomeno, ogni patrizio aveva un certo numero di “clienti” i quali ogni mattina lo omaggiava ricevendo in cambio un pò di frutta o un pò di pane.
3. E’ capace di dire cose contraddittorie nel giro di pochi giorni ed apparire ai più credibile in entrambi i casi. Forza della comunicazione!
4. Riesce a comunicare con slogan che fanno presa nel senso comuni. Dire quello che gli altri vogliono sentirsi dire.
Un gruppo dirigente democratico e così diversificato come quello del PD non potrà mai vincere su quel terreno. Veltroni o non Veltroni.
Bisogna cambiare direttrice di marcia. Tornare tra la gente. Nelle associazioni di categoria, Nei circoli culturale. Nei quartieri. Riproporre le preferenze.
Deve ritornare la politica del confronto nelle sezioni dei quartieri.
Oggi assistiamo a fenomeni assolutamente contraddittori. I vecchetti che frequentano la camera del lavoro votano Pdl i contadini della CIA votano Pdl e lo stesso gli artigiano della CNA fatte le dovute eccezioni. Gli operai delle fabbriche del Nord Lega. Un motivo ci sarà?
Ed questo motivo che bisogna comprendere e non si può certamente capire standosene a Roma?
Scollegando Roma dalla base. Si può capire ritornando nelle sezioni di ogni piccolo comune d’Italia
Col confronto. L’alternativa sarà la ricerca di un leader da contrapporre a Berlusconi che non troveremo mai. Quello che possiamo trovare è la radice della concezione della politica come partecipazione attiva in ogni angolo del paese. Qualche giorno in meno a Roma o all’ARS e qualche giorno in più tra gli iscritti, tra i cittadini.
Grave errore ritenere le preferenze superate. Ci sono rimasto veramente male qualche anno fa sentir dire all’on. Vilante che fosse stato giusto togliere le preferenze in modo da evitare la pressione della mafia sui candidati.
Sicuramente sarebbe stato meglio non candidare quelli che cercavano la pressione e il consenso della mafia piuttosto che togliere il diritto di scelta ai più.
A mio avviso l’eliminazione delle preferenze è stato un bumerang per il centrosinistra perché ha allontanato la politica dai quartiere e l’ha spostata sui mezzi di comunicazione dove non possiamo che essere perdenti per i motivi già detti.
La crisi che stiamo subendo deve almeno servire ai cittadini per una riflessione seria sui tempi che stiamo vivendo ed essere generatrice di una nuova capacità di analisi dei fenomeni economici, sociali e politici che condizionano la nostra vita di lavoratori di padri e di cittadini. Spero si riesca a capire cosa è comunicazione ed informazione, casa è politica e cosa propaganda,cosa è liberta e cosa partecipazione. Se la politica ritorna tra la gente questo paese si riprende se rimarrà nei palazzi si risolleveranno solo in pochi: La casta (che non è fatta solo di politici).

Grazie della pazienza.
Prof Chiarenza Lorenzo

1 commento:

Roberto ha detto...

Innanzitutto, faccio i complimenti al prof.Chiarenza per le sue profonde e corrette riflessioni riguardo il tema della crisi economica e politica sul versante del PD; tutto ciò denota, anche se per chi, come me, ha la fortuna di conoscerlo, non è novità, una grande preparazione e cultura.

Detto questo, le sue parole danno molteplici punti di partenza per sviluppare una discussione
1) Il prof.Chiarenza, in poche righe, dice quello che giornali, riviste, telegiornali e tg on-line non ci hanno detto in questi ultimi mesi; ossia che la tanto citata crisi la pagheremo noi. Sissignori, perchè se lo Stato taglia indiscriminatamente sulla sicurezza, sulla sanità, sulla scuola e sull'università per destinare risorse (a dir loro) per accrescere produttività e competitività, i soldi "tagliati" sono proprio i nostri, di noi contribuenti. E non solo, ma veniamo fregati 2 volte; primo, perchè saremo comunque costretti a sopportare un altissimo gettito fiscale (che Berlusconi ha rialzato dopo le politiche di riduzione del governo Prodi... ma questo i media non lo dicono), e in secondo luogo perchè verranno meno i c.d. servizi pubblici essenziali (ospedali, trasporti, forze armate, istruzione), ai quali verranno date sempre meno risorse e che quindi lavoreranno sempre meno e sempre in maniera peggiore.
Io non sono un economista, non ho le conoscenze e i mezzi per dire come bisogna uscire dalla crisi, ma sicuramente tagliare obliquamente le risorse in campi così importanti per i cittadini non è la maniera migliore.

2. Caro prof., io penso che iò progetto del PD, di Veltroni, sia fallito. E' fallito perchè il PD è un partito che non può esistere in Italia. E lo dice un giovane che, come ben sa, aveva creduto al progetto magniloquente di Veltroni e si è speso per convincere gli elettori della bontà dello stesso. Ma mi rendo conto che ad oggi quel castello in aria è nato e in aria è crollato; non si è saputo parlare con la gente, o meglio, mi spiego. Ritengo l'elettorato di sinistra più esigente, a ragione, dell'elettorato di destra, e penso che tutto ciò sia facilmente visibile: Berlusconi vince perchè ha l'appoggio del c.d. "popolino", della gente che abbocca ai suoi discorsi demagogici (la sicurezza, la lotta all'immigrazione, la monnezza a Napoli, le tasse) e lo vota ormai da 15 anni, permettendogli di fare quello che vuole (con i nostri soldi). L'elettore di sinistra, per sua natura, esige dai suoi candidati delle risposte serie, a 360°, su tutti i temi; si preoccupa, a volte troppo puntigliosamente, delle implicazioni culturali e ideologiche di una certa scelta politica, non si accontenta di slogan come "Un impegno sicuro; un posto di lavoro per tutti" o "Leverò l'immondizia da Napoli" o "Daremo fuoco ai campi rom".
E per questo motivo penso che Veltroni, nonostante la sua buona volontà, non sia riuscito a comunicare a tutti il suo progetto; e se a questo uniamo l'eterno problema della frammentarietà della sinistra, le solite 1000 teste da accucchiare, per usare un termine del nostro dialetto, viene fuori la sconfitta elettorale alle Politiche dello scorso anno, che poi ha portato a tutte le altre batoste elettorali, ultime delle quali l'elezione del Presidente della Sardegna.
Veltroni ha fatto lo stesso errore di Nerone, si è circondato di vecchi lupi della politica, ognuno portatore delle istanze di una qualche corrente (D'Alema, il prodiano Parisi, il diellino Rutelli...), i quali hanno indebolito il gruppo dirigente, che negli ultimi tempi non era capace di prendere una decisione (emblematico il caso della votazione sul c.d. DL Englaro), e di conseguenza hanno indebolito l'intero partito alla base, proprio nelle singole sezioni di ogni comune, come lei dice. Al posto di parlare dei problemi veri della gente, anche di quelli più banali, si parlava di ideologia, se seguire una linea filocentrista piuttosto che più marcatamente di sinistra, se allearsi con Rifondazione e IDV piuttosto che con UDC e Lega, se dare ragione ai teodem o alla corrente laica... per carità, sono discorsi che politicamente ci stanno; ma se prima non si affrontano i problemi reali, parlare di questo diventa pura aria fritta.
Avevo dato personalmente un'ultima possibilità al PD dopo le elezioni di Veltroni; le primarie. Il partito ha scelto di no; amen.
Mi dispiace, professore... io a questo partito non credo più.