Castellammare - È tutto vero, dopo quasi tre anni dal sequestro del
porto di Castellammare del Golfo per le anomalie riscontrate e per
l’ipotesi di reato di utilizzo di cemento “depotenziato”, il porto è
stato dissequestrato. Il Sindaco Nicolò Coppola ha fatto sapere che in
una nota la Procura ha dissequestrato i cantieri per la messa in
sicurezza del porto e che possono riprendere i lavori. I sostituti
Procuratori Andrea Tarondo e Anna Trinchillo hanno ufficializzato il
dissequestro dei blocchi di cemento specificando che le indagini
proseguono. Infatti la Procura ha disposto ulteriori accertamenti
tecnici con riguardo ad ulteriori e diverse condotte per il reato di
frode nelle pubbliche forniture. Il dissequestro è avvenuto anche su
sollecitazione del Genio civile e del comune.
Il cantiere dopo il sequestrato nel maggio 2010 era stato in parte
dissequestrato ma i lavori non erano mai ripartiti a causa dei problemi
legati alle fornitura e alle ditte appaltatrici. Nel 2008 il comune di
Castellammare aveva trasferito la gestione alla Regione. Soddisfatto il
sindaco Coppola : “Siamo davvero soddisfatti, poiché dal nostro
insediamenti abbiamo continuato a chiedere la ripresa dei lavori. Adesso
– continua il sindaco – attendiamo la ripresa dei lavori concordandola
con la procura ed enti interessati. Rimangono lavori per un valore di 7
milioni e non occorre una nuova gara, basta scorrere la graduatoria.”
Con queste parole il Sindaco Nicolò Coppola manifesta soddisfazione per
il risultato ottenuto.
Il porto, diventata una delle opere incompiute più famose della
Sicilia, forse sta trovando piano piano una soluzione. Resta da capire
come si evolverà la vicenda visto che si lega all’operazione antimafia
“Cosa Nostra Resort.” Proprio dalle intercettazioni emerge l’interesse
di noti esponenti di Cosa nostra “affinché perorassero la Siciliana
inerti e bituminosi srl per una fornitura di inerti per i lavori del
porto di Castellammare del Golfo.”
Emanuel Butticè
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