Sono sempre stata legata a Castellammare per svariati motivi e ho sempre visto in lei il mio secondo paese ed è per questo che soffro nel non vederla valorizzata dal punto di vista ambientale e turistico.
Oltre le magnifiche spiagge, calette e riserve naturali, Castellammare ha una risorsa d’incalcolabile valore che da sempre sembra essere dimenticata e lasciata ad un destino infausto, questa risorsa è il fiume caldo, un fiume d’acqua sulfurea che si articola per un vasto territorio con delle temperature che variano da venti a quaranta gradi.
Questo fiume è da sempre circondato da ricche distese di canneti, ed è popolato da una strana specie animale “il palermitano scanazzato” spesso munito di shampoo, ha l’abitudine di creare una soffice schiuma che trasportata dalla corrente del fiume produce degli effetti cromatici di innegabile suggestione.
Non voglio ironizzare ulteriormente, ma per un attimo voglio dare sfogo alla mia fantasia e immaginare la nascita di strutture termali e di migliaia di turisti desiderosi di provare i benefici delle acque sulfuree o semplicemente di passare delle giornate in completo relax.
Come mai le amministrazioni locali sono come assopite di fronte a questa potenziale miniera d’oro?
Anche per questa ragione si sente il bisogno di cambiamento nel comune di Castellammare del Golfo, e non intendo solo nell’amministrazione locale ma anche nella nostra mentalità.
Clara Giglio.
2 commenti:
E' davvero un peccato.....un paese magnifico risorse d'incalcolabile valore e una così poca attenzione
hai ragione li potrebbe nascere di tutto....... altro che montecatini
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