Avremmo potuto - e forse dovuto - congratularci pubblicamente con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella già un paio di giorni fa, qualche minuto dopo la sua elezione. Anche e soprattutto perché abbiamo scelto qualche anno fa di intitolare il presidio di Libera a Castellammare del Golfo proprio a Piersanti Mattarella, per contribuire nel nostro piccolo a tenerne viva la memoria.
Un nostro difetto - o virtù, dipende dai punti di vista - è quello di non parlare in pubblico solo per farci vedere, per riempirci la bocca di inutili parole che portano solo un po' di visibilità fine a se stessa. Ci sforziamo di parlare solo quando abbiamo davvero qualcosa da dire.
Sappiamo bene che, nonostante ciò, c'è chi ci annovera a pieno titolo in quell'indistinto calderone che è la famigerata "antimafia parolaia", quell'antimafia di facciata che si riempie di parole vuote al sol scopo di ottenere accesso al potere e di cui fanno parte tutti, tranne chi la nomina e la indica a ogni piè sospinto. Ma a noi non importa, perché le nostre parole e quelle di chi appiccica a chiunque il titolo di "antimafioso parolaio" saranno presto dimenticate. I frutti del nostro agire no. Quelli resteranno lì, viva e dinamica testimonianza del piccolo impegno di chi vuole costruire una società veramente libera in cui ci sia vera giustizia sociale.
Meno parole e più fatti, ci ripete spesso Don Luigi Ciotti. Ha ragione. E noi ci sforziamo di fare del nostro meglio, senza curarci troppo se lo vedono tutti o soltanto chi vuole davvero vedere.
In questi due giorni c'è stato un fiume in piena di commenti su Sergio Mattarella, tra chi ha cercato pagliuzze nei suoi occhi dimenticando le travi nei propri e chi ne ha decantato le doti sottolineando i propri rapporti, più o meno stretti, con il Presidente nel tentativo di brillare di luce riflessa almeno un po'.
Ci spiace deludervi, ma non troverete ombre nel passato e nel presente di Sergio Mattarella. Forse in quello del padre Bernardo, ma se questo dovesse essere sufficiente a far pagare a un figlio le colpe del padre, allora smettetela di sfilare in corteo a Cinisi per Peppino Impastato. Smettetela di andare a commemorare Rita Atria a Partanna sulla sua tomba. Perché anche loro hanno avuto padri di cui non esser del tutto fieri, ma hanno riscattato se stessi con il loro impegno in direzione opposta e contraria.
E non brillerete della luce riflessa di Sergio Mattarella, nè di quella di Piersanti, semplicemente perché non avete una "superficie riflettente". Neanche un po'.
Piersanti Mattarella e suo fratello Sergio hanno avuto il coraggio di guardare da vicino, negli occhi, la mafia e tutta l'area politica, burocratica e imprenditoriale collusa con essa; l'hanno studiata per riuscire ad individuare i punti deboli, per capire dove e come colpirla per indebolirne il potere fino alla completa distruzione; hanno atteso pazientemente il momento giusto per sferrare il loro attacco e, quando lo hanno sferrato, hanno fatto davvero male a Cosa Nostra e a tutta l'area grigia intorno.
Ma hanno avuto la forza e il rigore morale di non mescolarsi mai con quegli ambienti sporchi fino al midollo, seppur così vicini. Si sono distinti per non essere confusi con essi. E ne hanno pagato il prezzo più alto.
Voi che oggi vi fregiate della "vicinanza e amicizia" del Presidente Mattarella, invece no. Voi che tirate fuori dai cassetti vecchie fotografie che vi ritraggono con Sergio Mattarella o con Piersanti Mattarella, non avete appreso nulla da loro e non avete neppure un briciolo di quelle virtù che li contraddistinguono da tutto il resto, che li distingue da voi.
Voi che non avete mai avuto il coraggio e la forza, come li hanno sempre avuti Piersanti e Sergio Mattarella, di resistere alle sirene o alle minacce di Cosa Nostra e dei suoi alleati, non brillerete mai della loro luce riflessa.
Voi che siete scesi a patti e compromessi, per viltà o per interesse, con Cosa Nostra e i suoi alleati, non brillerete mai della luce riflessa del Presidente Mattarella.
Voi che avete accettato i voti di Cosa Nostra e dei suoi alleati - per non dire che li avete attivamente cercati - sarete sempre ben distinti e distinguibili da Piersanti Mattarella e da Sergio Mattarella e non sarete mai confusi con essi, perché non ne avete neppure mezza virtù. E si vede.
Noi non abbiamo conosciuto Piersanti Mattarella, perché siamo nati dopo il suo assassinio per mano mafiosa, né abbiamo mai avuto l'onore di incontrare Sergio Mattarella. Probabilmente nessuno della famiglia Mattarella sa che esistiamo.
Noi ci sforziamo con la nostra azione, invisibile ai più eppur presente e quotidiana, di onorare il sacrificio di Piersanti e di apprendere con l'esperienza quotidiana l'arte della cittadinanza responsabile e schierata chiaramente e nettamente dalla parte giusta - quella contro le mafie e i suoi alleati - che Piersanti e Sergio Mattarella possedevano e possiedono tutt'ora.
Ciò che distingue gli Uomini dagli ominicchi non sono le parole né le manifestazioni con la parola "legalità" appiccicata a qualsiasi cosa - purché si veda bene chi l'ha scritta - e neppure le commemorazioni un tanto al chilo una volta l'anno.
Ciò che distingue gli Uomini dagli ominicchi è la loro condotta morale limpida e incorruttibile; sono le azioni concrete, anche se invisibili ai più, che puntano al benessere sociale e alla giustizia sociale; è l'esercizio della Politica democratica, quella vera che mira al progresso di tutti e non all'arricchimento di pochi, esercitata da qualsiasi posizione sociale e da qualsiasi scranno pubblico o privato, ricoprendo ruoli di responsabilità istituzionale o semplicemente nel volontariato.
Il giorno in cui comincerete a sforzarvi di diventare Uomini, comincerete a brillare di luce propria. Guardate Mattarella e cercate di imitarlo, basterà questo più di qualsiasi foto o stretta di mano con lui.
C'è ancora tanto da fare, Presidente Mattarella. Buon lavoro a Lei e a tutti noi.
Il Presidio di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
"Piersanti Mattarella" a Castellammare del Golfo
1 commento:
da castellammarese residente all'estero non nascondo come tutti I castellammaresi una certa soddisfazione per l'elezione a presidente della repubblica di un nostro (oriundo) compaesano,persona dalle indiscutibili doti per coerenza,onesta ed equilibrio.leggendo il Vostro articolo ho notato una leggera distorsione dalla realta' del personaggio in questione,come se si volesse dipingere il signor mattarella come un eroe dell'antimafia.a mio modesto parere il neo presidente della repubblica prima e dopo l'assassinio del fratello non si e' mai esposto pubblicamente nella lotta contro la mafia,ha sempre mantenuto un profilo basso,frequentando I salotti romani e mantenendo le distanze da castellammare,palermo e l'intera sicilia,sfruttando il nome e l'eredita' del padre e del fratello ha sempre gravitato nella politica come fosse un titolo nobiliare di famiglia o un mestiere tramandato da padre in figlio.fa un po' senso ascoltare le sue prime parole appena eletto dicendo il mio pensiero va alle famiglie italiane in difficolta';quando fino a ieri si intascava 20.000 euro al mese come giudice costituzionale.spero che pubblichiate il mio commento anche se non la penso esattamente come voi.
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