Oggi ricorre l'anniversario della strage di via Georgofili a Firenze in cui ebbe un ruolo determinante il tristemente noto concittadino Gioacchino Calabrò.
Ci eravamo occupati già di lui in occasione della notizia lanciata dall'Ansa avente ad oggetto la revoca del carcere duro dopo 19 anni di reclusione al 41 bis.
Una soluzione ritenuta inaccettabile dal Presidio di Libera P.Mattarella di Castellammare del Golfo e dall'associazione Castello Libero visto e considerato il calibro criminale del soggetto in questione.
In tale occasione l'associazione Vittime della strage dei Georgofili definì Gioacchino Calabrò come uno che ha lo stragismo nel DNA.
In tale comunicato viene ribadito che "Gioacchino Calabrò non è stato solo colui che, ad ampio spettro, si è occupato della strage di via dei Georgofili il 27 Maggio 1993, è stato colui che ha ordinato a Giuseppe Ferro di mandare il figlio Vincenzo a Prato dallo “zio Messana” affinchè fosse caricato il pulmino FIAT di esplosivo presso il suo garage.
Gioacchino Calabrò ha organizzato a livello operativo ed esecutivo tutta la strage di via dei Georgofili, scientemente ha detto a Giuseppe Ferro che allo zio Messana bisognava fare una proposta che non poteva non accettare, per far si che Caterina, Nadia, Dario, Fabrizio e Angela fossero massacrati all’1,04 dentro e di fronte a quella Torre che è costata lacrime e sangue e a tutti noi".
Non possiamo che condividere quanto affermato dai familiari delle vittime, con la promessa di organizzare un momento di riflessione e commemorazione il prossimo anno a Castellammare del Golfo per ribadire l'importanza di fare memoria in un paese dove facilmente si tende a dimenticare.
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