mercoledì, luglio 31, 2013

I padroni del mare

Come ogni estate, si ripresenta a Castellammare il problema degli accessi al mare negati. Mi riferisco ovviamente all'accesso a quelle meravigliose calette che la nostra costa ci offre e delle quali, secondo alcuni, noi non dovremmo fruire se non raggiungendole via mare.

Questo perché le uniche vie di accesso terrestre attraversano delle proprietà private, i cui padroni spesso (ok non sempre) e con una certa arroganza, sono convinti di essere gli unici proprietari anche del mare.

Si da il caso che la legge non la pensi proprio come loro. Lo ha stabilito il 16 febbraio 2001 la terza sezione penale della Corte di Cassazione: "Nessuna proprietà privata e per nessun motivo può impedire l'accesso al mare alla collettività se la proprietà stessa è l'unica via per raggiungere una determinata spiaggia". 

Inoltre, secondo il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche,  a fronte dell'obbligo sancito dal legislatore di consentire il libero transito al mare, la Pubblica Amministrazione non solo non può stabilire deroghe, ma, anzi, deve indicare 'per ogni singolo tratto di riva', quale sia lo spazio deputato a soddisfare le esigenze collettive di fruizione del mare.

Chissà se la nuova amministrazione comunale ha intenzione di intervenire in tal senso; sarebbe una bella novità visto lo storico silenzio al riguardo da parte di tutte le precedenti amministrazioni. Certo, non si tratta del diritto agli schiamazzi notturni, ma il diritto di accesso al mare è pur sempre un diritto dei cittadini castellammaresi….

Alessio Navarra

Comunicato Stampa del Coordinamento provinciale di Libera: Il Dott. Linares va via

La notizia ci inorgoglisce ma non avevamo bisogno di sapere in questo modo di avere a lavorare in provincia di Trapani, ad occuparsi di lotta alla criminalità organizzata e mafiosa, un bravissimo funzionario e dirigente di Polizia. Oggi riconosciamo che il Governo, il ministero dell'Interno e la Dia rendono merito alle capacità e alle qualità professionali e aggiungiamo noi personali, del dott. Giuseppe Linares, uomo dalle doti non comuni, prossimo ad assumere l'incarico autorevole di capo del centro Dia della Campania, ma nel contempo ci chiediamo perchè una risorsa umana così importante non sia rimasta in Sicilia, utilizzata e sfruttata in Sicilia, nella lotta alla mafia, nella ricerca delle casseforti in mano a Cosa nostra, nella cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro. Oggi non possiamo non ricordare le intercettazioni che fanno parte di atti giudiziari dove è stato posto il sigillo della pronuncia definitiva dove c'è scritto che mafiosi di grande calibro si sono puntualmente rivolti alla politica per ottenere la "cacciata" del dott. Linares da Trapani. Oggi è questo che sta avvenendo. Noi oggi come associazione Libera non possiamo essere contenti di questo trasferimento pensando alle sorti del territorio. Indubbiamente sappiamo che nel contrasto alle mafie ci sono e restano altri investigatori, ma ci impensierisce che oltre ad una povertà di attrezzature oggi vengono impoverite le risorse umane.


Salvatore Inguì Coordinatore Provinciale Libera Trapani

lunedì, luglio 29, 2013

DE AMBITU

Che la questione sul voto di scambio è questione antica lo dimostra il diritto romano. È il 181 a.C. quando il console Marco Bebio Tamfilo istituì la “Lex Baebia de Ambitu” prima legge che rendeva illecita la corruzione politica e in particolar modo il tentativo di un candidato di influenzare il risultato di un'elezione attraverso corruzione o altre forme non corrette di propaganda. Circa 120 anni dopo, nel 61 a.C,  il tribuno della plebe Marco Aufidio Lurcone fece promulgare la Lex Aufidia de Ambitu: questa legge regolamentava le donazioni alla plebe, dei candidati obbligando il candidato che avesse promesso e pagato del denaro in cambio di voti e che avesse effettuato il pagamento a versare a vita 3000 sesterzi l'anno di multa, mentre esonerava dal pagamento quei candidati che non avessero pagato malgrado le promesse.
Discussione attuale è la riforma del voto di scambio politico-mafioso attualmente ferma in Commissione Giustizia in Senato. Dopo le prime indiscrezioni i primi commenti non sono stati proprio positivi: si va da chi la definisce una riforma da gattopardo a chi la definisce un favore alle mafie. “Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate dal primo comma”. Teoricamente quindi buoni spesa, benzina, bollette pagate e più chi ne ha ne metta fanno parte  nell'espressione “altre utilità”. 
Ma bisogna riflettere su alcune parole. La prima è “consapevolmente” cioè non secondo la scajoliana usanza del “a mia insaputa” ma deve essere dimostrata la consapevolezza del compratore. La parola “procacciare” sostituisce l’originaria “promessa” che rendeva assai meglio il momento iniziale dello scambio e il riferimento alle modalità del 416-bis comporta un’azione violenta che potrebbe non esserci. Toccherà aspettare nuovi ritocchi o almeno si spera. 
Ma il punto sul voto di scambio è: il voto di scambio è solo una questione politica o implica anche  una questione morale? E se quei voti che si presuppone siano stati comprati fossero determinanti nell'elezione di un sindaco? Senza girarci intorno il riferimento è: l'attuale sindaco di Alcamo è davvero il sindaco che gli elettori hanno votato? Alle scorse amministrative alcamesi la distanza tra il candidato vincente e quello perdente è stata di circa 40 voti e dalle indagini della magistratura sembrerebbe che vi siano dei voti acquistati, poi risultati determinanti nel risultato del ballottaggio.

È una questione morale prima che politica. Politica perché condiziona il risultato delle elezioni, falsando il risultato se il voto fosse stato totalmente libero, facendo eleggere amministratori che non erano nelle intenzioni dei votanti. Ma morale perché lede la dignità dei venditori di voti che per bisogno, a causa della loro situazione economica, decidono di non esercitare il proprio diritto in modo personale, eguale, segreto e soprattutto libero come indicato nell'articolo 48 della Costituzione. Ma ancora più immorali sono i compratori di voti, sapendo che un aiutino in termini di voti non fa mai male, bussano alla porta e promettono denaro o altro. Anzi ormai non si promette più ma si procaccia.

Michele Romeo

domenica, luglio 28, 2013

Turismo o rave party?


Il turismo è "il complesso delle manifestazioni e delle organizzazioni relative a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione" (Devoto, Oli, 2011). Questa è la definizione di turismo; allora mi chiedo se la manifestazione svoltasi ieri sera è di tipo ricreativo o d’istruzione… Perché questa domanda? Perché le persone vicine agli organizzatori l’hanno definita come “importante attività turistica che ha attirato migliaia di persone da mezza Italia”.
Sicuramente non era una classica attività turistico-culturale, o almeno non lo era nel senso più classico del termine “CULTURA”. Allora sarà stata un’attività ricreativa, sicuramente lo è stata per le persone che hanno partecipato (anche se forse oggi non ricordano molto dell’accaduto), ma lo è stata per tutta la popolazione castellammarese? O almeno, nell’organizzare l’evento si è pensato al bene di tutta la comunità castellammarese o al bene di pochi?
Personalmente non ritengo che l’evento sia stato di tipo turistico, perché quest’ evento non ha portato al territorio né ricchezza culturale e neppure ricchezza materiale, ma ha solo portato qualche migliaio di persone che hanno sfruttato un luogo (di interesse storico) per bere, fumare, ballare ed anche consumare prodotti il cui utilizzo è perseguibile per legge (a torto o a ragione).
Ma a parte questo si sono viste risse, si sono viste ambulanze andare e venire una decina di volte, si sono viste forze dell’ordine impegnate per un’intera nottata nel controllare cosa stesse accadendo (tutto a spese di coloro che pagano le tasse) …
Secondo me, e secondo molte persone che ho incontrato ieri sera, questo evento non andava fatto, tantomeno lì. Allora io mi sento di chiedere all’amministrazione perché ha deciso di autorizzare quest’evento; è questo il turismo del quale tanto si è parlato durante la campagna elettorale?

E poi chiedo a tutti i cittadini che hanno condannato i giovani che escono per bere una birra al bar, ma se ritenete che questi giovani ledono le vostre sensibilità bevendo per strada, cosa pensate di questo evento? Come mai nessuno dice nulla oggi? Come mai nessuno ha chiesto chiarimenti?
Nicola Prosa

giovedì, luglio 25, 2013

Consiglio comunale e giunta al completo! Libere riflessioni

All'ultimo consiglio comunale si è svolta l'elezione del presidente del consiglio  e del vicepresidente, e conseguentemente è stato nominato il quarto assessore della giunta Coppola.
La nomina dell'assessore è stata effettuata successivamente all'elezione del presidente del consiglio e ciò, secondo i maligni, non è stato un puro caso ma una scelta ragionata del sindaco Nicola Coppola.
Ed infatti la nomina del quarto assessore Salvo Bologna, attuale coordinatore del PD di Castellammare del Golfo e molto vicino alle posizioni dell'ex Senatore Nino Papania, è stato effettuata soltanto in conseguenza della elezione a presidente del Consiglio Domenico Bucca, e ciò in piena rispondenza a criteri e logiche di distribuzione del potere tipiche della vecchia democrazia cristiana.
Ed infatti, pur essendovi una specifica norma di legge che impone al Sindaco di nominare la squadra di giunta entro 10 giorni dall'insediamento dello stesso, egli ha preferito aspettare l'elezione del Geometra Bucca, avvenuta ben oltre il termine previsto dalla legge,  così nominando il segretario del Partito Democratico lasciando a molti contenti anche se non a tutti (vedasi i malcontenti espressi dai consiglieri Motisi e Blunda).
L'elezione del vicepresidente del consiglio è stata effettuata come si suol dire a primo colpo e con una maggioranza  bulgara (16 voti).
Insomma, è stato nominato vicepresidente del consiglio l'ex assessore del PDL Giuseppe Fausto, votato da tutta la maggioranza e anche  da parte della minoranza.
In un certo senso ciò ha confermato le voci  circa l'accordo tra maggioranza e PDL che sembrerebbe aver votato Bucca in cambio della vicepresidenza, e ciò in barba alla linea che l'opposizione aveva dimostrato fino a quel momento.
Vien anche da pensare che i numeri della minoranza si sono ridotti di almeno tre voti, o che comunque non ci si debba aspettare da quei tre consiglieri una grande battaglia di opposizione.
A questo punto visto che il CDU ha avuto un assessore, il PD un'altro, Siamo Castellammare la presidenza del Consiglio, sorge spontanea una domanda: ma quanto dureranno in carica le donne nominate assessori?
La più traballante sembra essere l'Avv. Rosanna Agugliaro, nominata in quota PD ma che, alla luce dei recenti incarichi, sembra non avere più legittimazione politica a mantenere quella carica.
In tutto ciò non sono state distribuite le deleghe sicché abbiamo quattro assessori ma ognuno non sa quello che deve fare.
Insomma, è passato più di un mese ma non si sono visti atti concreti per cercare di far uscire questo paese dall'immobilismo più totale.
In più si deve cominciare a lavorare per appaltare i lavori del depuratore e cercare di trovare un modo per evitare che esso faccia la fine del porto.
Insomma, per questo giro, consigliamo all'amministrazione di tenere lontani senatori e deputati (compresi ex) che visti i tempi che corrono non ci sembrano proprio affidabili.

Precisazione  a margine:
Il vicepresidente del consiglio tiene a precisare che nessun accordo vi è stato con la maggioranza e che in realtà sono stati altri consiglieri di minoranza (che non fanno parte del gruppo cambiamenti) a fare squadra insieme alla maggioranza.
Quindi, dopo la nota di Peppe Fausto, riteniamo di dover precisare che sono altri i consiglieri di minoranza che sicuramente non faranno una gran battaglia di opposizione e non il PDL.
Altresì si precisa che la consigliera Cassarà, eletta nelle file del PDL, ha aderito al gruppo consiliare misto.