venerdì, maggio 27, 2011

Festa del 2 giugno 2011 Castello Arabo Normanno/Piazza Petrolo

L'Associazione Castello Libero e "Libera, Associazione, nomi e numeri contro le mafie" sono lieti di invitarvi alla Festa del 2 giugno dedicata al tema "LAVORANDO VERSO SUD"

In seguito il programma della manifestazione:

Ore 17:30 Castello Arabo Normanno
Conferenza dal titolo:

DISOCCUPAZIONE PRECARIATO E IMPRESA IN TERRA DI MAFIA

Interverranno:
Rappresentanti sindacati confederati (CGIL-CISL-UIL)

Francesco Galante e Angelo Sciortino, (soci Cooperativa “Placido Rizzotto” - Libera Terra Mediterraneo)

Rino Giacalone (giornalista)

Ore 20:30 Piazza Petrolo,

MUSICA DAL VIVO con:

- Zi Ran
- Mad Man

Inoltre vi ricordiamo che:

Il Comune di Castellammare del Golfo e l'Associazione "Genitori di buona volontà" , con la collaborazione della "Società operaia di mutuo soccorso", organizzano la prima giornata dimostrativa di giochi popolari "Amuninni fora a iucari" ore 9:30 in zona Quattro Canti

Festa della Repubblica

Festa della Repubblica con la prima giornata dimostrativa di giochi popolari “Amuninni fora a iucari” organizzata dal Comune di Castellammare del Golfo e dall’associazione “Genitori di Buona volontà”, con la collaborazione della “Società operaia di mutuo soccorso”. Domani, giovedì 2 giugno, a partire dalle 9,30, ai “quattro canti” verranno eseguiti giochi come “cursa di li carritteddi”, “lu iocu di lu bruttu”, “li pippi”, “la brigghia”, “lu turtuluni”, “lu iocu di la corda”, “la bannera”, “a li quattru cantuneri”, “lu iocu di li ciappeddi” e altri giochi di un tempo. Nel pomeriggio di domani, sempre in occasione della festa della Repubblica, l’associazione Castello Libero e Libera, con la collaborazione del Comune di Castellammare del Golfo, hanno dedicato la giornata al tema “lavorando verso sud” che prevede, alle 17,30, al castello arabo-normanno, una conferenza su “Disoccupazione precariato e impresa in terra di mafia”. Interverranno rappresentanti dei sindacati confederati (CGIL-CISL-UIL), Francesco Galante e Angelo Sciortino, (soci Cooperativa “Placido Rizzotto” - Libera Terra Mediterraneo), ed il giornalista Rino Giacalone. In serata, alle 20,30, in Piazza Petrolo, musica dal vivo con: “Zi Ran” e “Mad Man”

IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)

giovedì, maggio 26, 2011

I problemi di Castellammare del Golfo - Richiesta di un "normale" cittadino castellammarese

Gentile sindaco Marzio Bresciani,
sono Massimiliano Nigrelli, un cittadino di Castellammare del Golfo dal 2003. Vivo qui con mia moglie ed un bimbo di due anni e mezzo.

Scrivo per sottoporre alla Sua attenzione i seguenti problemi che questa cittadina ha oramai da molti mesi.

Iniziamo con quelli che di facile soluzione :
1) Ingresso a Castellammare:provenendo dalla bretella che collega il paese all'autostrada A29,da quasi due mesi, ci sono almeno quattro buche di dimensioni enormi che creano problemi alla guida; si rallenta vistosamenteo col rischio di tamponamenti o, nel tentativo di schivarle si occupa la carreggiata opposta, senza considerare che, in ogni caso, si distruggono gli ammortizzatori delle macchine. Io, essendo un pendolare che percorre quella strada ogni giorno dal Lunedì al Venerdì posso testimoniare che ad oggi nessun lavoro di ripristino è stato fatto.

2) Ville comunali. essendo padre di un bimbo piccolo amo portarlo a giocare all'aperto (forse sono una specie rara in questa cittadina!!!), ho notato che la villa Margherita è stata totalmente vandalizzata e l'unico gioco che "resiste" è lo scivolo; l'altalena non sembra molto "sicura" e lo spazio giochi donato dal Rotary è quasi ridotto a "tabula rasa". D'altro canto, l'alternativa, la Villa Olivia, è lasciata all'incuria.

3) Spiaggia "Plaja". Abbiamo la fortuna di avere una spiaggia stupenda di cui potremmo fruire da maggio ad ottobre ed invece puntualmente, ad inizio stagione non è curata: è piena di rifiuti che le mareggiate invernali e primaverili hanno depositato senza considerare che è priva di docce pubbliche e di aree attrezzate per le famiglie.

4) Rifiuti. Sottolineo il mio personale apprezzamento nella gestione del passaggio alla raccolta differenziata che ha "obbligato" la cittadinanza a da un giorno all'altro a differenziare i rifiuti prodotti. E' stato, a mio avviso, il metodo giusto (l'unico, aggiungo!). Quasi un anno e mezzo dopo si riscontrano purtroppo due problemi: l'AGESP mette chiaramente assieme "Umido" ed RSU. E' voce di popolo e chiunque lo può verificare da sè facendo caso a cosa fanno quando ritirano l'umido. La gente, che si sente presa per i fondelli, tende a non differenziare più "l'umido" e a buttare tutto in RSU. D'altra parte, credo che molte persone, soprattutto nella fascia dai 60 a salire, non hanno capito come si ricicla. Credo che sarebbe necessaria un pò di formazione mirata, e non le semplici brochure che la gente cestina, alla formazione deve essere unito un controllo, da parte dei vigili urbani, del gestore del servizio durante la raccolta, al fine di verificarne le modalità operative.

Passiamo invece ai problemi che sono di difficile soluzione:
1) Gas metano. E' indecente che nel 2011, questa cittadina non possa godere di tale servizio. Io spendo una cifra sopra i 1200 euro ogni anno usando i riscaldamenti solamente per 4 mesi l'anno!!!!! Se ci fosse il gas metano cittadino, la spesa per il riscaldamento di ciascun cittadino sarebbe nettamente inferiore; questo risparmio potrebbe, perchè no, fare aiumentare i consumi andando in aiuto agli esercizi commerciali del paese.

2) Mezzi pubblici e aree limitate al traffico. Non esiste un autobus per Scopello / la spiaggia "Plaja" che serva tutto il paese e che sia frequente. Ed inoltre non ci sono aree limitate al traffico (se non la Marina ed il corso B. MAttarella e solo in piena stagione estiva). Un servizio pubblico decente permetterebbe ai cittadini di uscire a piedi riducendo così il traffico. E' mai passato d'inverno o primavera di Domenica pomeriggio alla marina? le emissioni inquinanti sono incredibili.

3) Nuove aree attrezzate per bambini. Due ville (e ridotte male) sono davvero poco per una comunità di quasi 12.000 persone.

4) Marciapiedi. L'unico marciapiede percorribile con un passeggino è quello lato monte del Corso Garibaldi. Nel resto del paese è difficilissimo far girare un passeggino in quanto non esistono i raccordi con la strada ed ogni volta bisogna salire un gradino per accedere al marciapiede. Lo stesso problema lo riscontrano le persone a ridotta mobilità o su una carrozzina.

La lista è lunghissima e brevemente si potrebbe parlare di assenza di una campagna di promozione turistica del paese, scarsa presenza di eventi di tipo culturale, assenza di un cinema, pochissimi spettacoli teatrali, nessuno spettacolo per bambini (soprattutto in inverno), assenza di una ludoteca comunale e così via.

Si sente dappertutto dire che i cittadini si stanno allontanando dalla politica, e forse è vero, ma questo è in parte dovuto al fatto che la classe dirigente è immobile e non fa niente per la comunità.

Io spero che per Lei non valga quanto detto e che a breve mostri un segnale di cambiamento e miglioramento alla cittadinanza. Le ricordo che lei è stato mandato al governo di questa città per fare l'interesse di tutti i cittadini indipentemente dal loro schieramento politico, dalla loro razza, dalla loro religione e dal loro status sociale.

Auspico un Suo pronto intervento nel breve periodo così da constatare la soluzione dei problemi che affliggono Castellammare del Golfo.

Ne approfitto per porgere distinti saluti,

Massimiliano Nigrelli

mercoledì, maggio 25, 2011

Ma insomma quando mi fai diventare primario ?

Riporto un post molto interessante pubblicato su un blog amico, http://diarioelettorale.wordpress.com :

Ancora a proposito del risvolto castellammarese dell’operazione “Salus iniqua” apprendiamo che non una ma due sono le società sequestrate a Castellammare del Golfo, infatti oltre alla LIFE Srl altra società sequestrata è la “IL CASTELLACCIO” di Neglia Maria & C. s.a.s.

Dalle intercettazioni emerge poi che Giammarinaro aveva, in pratica, messo le mani sulla sanità in provincia di Trapani.

Oltre alla gestione delle società che attingevano ai finanziamenti pubblici grazie al regime di convenzione dalle intercettazioni si ricava che Giammarinaro arrivava a decidere avanzamenti di carriera e nomine di primari.
Giammarinaro aveva dei “fedelissimi” nei posti-chiave dell’azienda sanitaria provinciale, primo fra tutti Giuseppe Cangemi, per anni direttore sanitario della Asl e la scelta dei sanitari da promuovere era quindi vincolata dall’appartenenza politica.
Con questo criterio sarebbero stati scelti, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, due primari assegnati agli ospedali di Alcamo e di Salemi.

Altro che meritocrazia.

I meriti professionali e i titoli non avevano alcuna rilevanza tanto che, sempre dalle intercettazioni si apprende che secondo Mimmo Turano, attuale presidente della Provincia Regionale di Trapani eletto da una coalizione sostenuta oltre che da Giammarinaro anche dal senatore D’Alì, i medici “scienziati” venivano fatti fuori in favore dei sanitari “scecchi” (asini).

In un incontro in cui veniva decisa la spartizione di posti dirigenziali nella sanità trapanese,il medico Vincenzo Borruso si rivolgeva a Giammarinaroper chiedergli: “Ma insomma, quando mi fai diventare primario ?”.
Proprio in quei giorni era stato nominato il nuovo dirigente generale dell’Asl, Fulvio Manno.
La prima preoccupazione del dottor Vincenzo Borruso era stata quella di chiedere a Giammarinaro: “Questo direttore amico nostro è ?“.
Girava voce infatti che Manno volesse “liquidare” Cangemi.
Giammarinaro tranquillizzò subito il suo amico medico con un lapidario: “Ma chi racconta queste minchiate?”.

Ballottaggio MILANO. Cavalli (IdV): “Letizia Moratti e CL sono i nuovi mercanti del tempio”

Milano, 24 maggio 2011 - Sulla propaganda anti-Pisapia davanti alla chiese effettuata da CL, il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Giulio Cavalli, afferma: “La falsità ciclostilata sul sagrato della chiesa e la contemporanea diffusione di menzogne di fronte a dei luoghi di culto che, secondo la dottrina cattolica sbandierata da Formigoni e CL, dovrebbero essere i luoghi della Verità, è assolutamente intollerabile”.

“Al di là della condanna elettorale che i cittadini sono pronti ad infliggere ad un’amministrazione sorda ai reali bisogni della comunità - continua Cavalli -, la strumentalizzazione della religione comporta anche una totale condanna morale in quanto incompatibile con la Verità evangelicamente intesa”.

“Le corporazioni lobbiste massoniche legate a doppio filo a Letizia Moratti e a Roberto Formigoni dimenticano che il tempio è una casa di preghiera e non una spelonca di ladri - aggiunge il consigliere di IdV - : mi rincuoro vedendo che nel 2011 la cacciata dei mercanti dal tempio è stata eseguita da cittadini consapevoli che non si sono piegati alla logica dell’inganno”.

“In questi giorni di mistificazione della realtà, durante i quali Giuliano Pisapia è stato addirittura indicato come l’anticristo – conclude Giulio Cavalli -, credo sia necessario individuare come contrari alla religione cristiana i nuovi mercanti del tempio, Letizia Moratti e CL, che davanti alle case di preghiera hanno allestito il trionfo della loro laica meschinità”.

lunedì, maggio 23, 2011

Referendum: votare fuori sede...si può!

Esclusivamente per la consultazione referendaria esiste la possibilità per i fuori sede di votare in un seggio diverso da quello di pertinenza tramite un piccolo escamotage previsto dall’ art.19 della Legge 25 maggio 1970 n.35.
Vi riassumo di seguito il contenuto, dato che a differenza di Domenico ho poca confidenza con il linguaggio giuridico (vi do comunque il link dove potete trovare il testo http://iovotofuorisede.altervista.org/blog/?p=601) :
Coloro che si trovano lontani dal proprio seggio di pertinenza possono farsi delegare come rappresentanti di lista e, recandosi alla costituzione del seggio sabato 11 giugno muniti della delega, del certificato elettorale e della carta d’identità, dichiarare al Presidente di voler esercitare l’opportunità del diritto di voto nello stesso seggio.
Non c’è nessun obbligo di restare per tutto il tempo delle votazioni ma si può votare ed andare via come un normale elettore!

Per farsi delegare come rappresentanti di lista si può scegliere una delle seguenti opzioni:

1) contattare IDV che sarà ben contenta di nominarvi rappresentanti di lista in quanto promotore di 2 referendum e che ha preparato questo comodo form on-line per fare richiesta per diventare rappresentante di lista:
http://www.sireferendum2011.it/index.php?option=com_content&view=article&id=135&Itemid=88

2) contattare i Comitati Promotori del referendum per l’acqua tramite questo form on-line:
http://www.referendumacqua.it/voto-fuori-sede.html
Settimanalmente poi i dati verranno inviati ai referenti locali che provvederanno a distribuire le deleghe sul territorio.

3) contattare qualsiasi altro partito che abbia rappresentanti in Parlamento.

Mi raccomando giovani spargete la voce il più possibile

Alessio

P.S. Io sono uno studente fuori sede ed ho già contattato il comitato acqua pubblica di Padova via mail, mi hanno chiesto i miei dati e mi hanno detto che non ci sarà nessun problema, quindi non è neanche complicato....NON AVETE SCUSE!

venerdì, maggio 20, 2011

Operazione Tempesta 2

La quinta sezione penale del Tribunale di Palermo, in merito al processo scaturito dall'operazione antimafia denominata Tempesta 2, ha emanato la seguente sentenza:
  1. Antonino Cusenza, assolto dall'accusa di associazione mafiosa ed estorsione aggravata, prescritto il reato di sostituzione di documenti aggravato;
  2. Speciale Mariano, assolto dall'accusa di associazione mafiosa;
  3. Antonino Palmeri, ex dirigente U.T.C., condannato a 2 anni e 8 mesi;
  4. Vincenzo Bonventre, funzionario dell'U.T.C., condannato a 2 anni e 8 mesi;
  5. Diego Ruggeri, condannato a 11 anni;
  6. Claudio Mulè, condannato a 5 anni;
  7. Matteo Fontana, condannato a 4 anni;
  8. Filippo Sucameli, condannato a 2 anni per favoreggiamento;
  9. Giuseppe Eterno, condannato a 2 anni;
  10. Michele Sottile, condannato a due anni per associazione mafiosa;
  11. Giovanni sorrentino, reato prescritto;
  12. Giuseppe Gargagliano, reato prescritto;
I reati di cui sono accusati i sopracitati vanno dall'associazione mafiosa all'estorsione, danneggiamento, favoreggiamento, sottrazione di documenti, falso e abuso.

mercoledì, maggio 18, 2011

Comunicato Stampa di Libera Trapani e approfondimento su Libera Informazione sull'Operazione Salus Iniqua

Comunicato Stampa Salus Iniqua



Tratto da www.liberainformazione.org


Salus Iniqua: ecco il volto della nuova mafia
La borghesia mafiosa, i contatti pericolosi e gli affari dell'ex onorevole Giammarinaro
di Rino Giacalone


È il primo colpo messo a segno. Da meno di sei mesi siede sulla poltrona di capo della Divisione anticrimine della Questura di Trapani dopo essere stato a lungo capo della Squadra Mobile. Giuseppe Linares, promosso primo dirigente ha dovuto lasciare l'ufficio investigativo passando ad un altro genere di indagini, quelle che forse oggi più di ieri servono per colpire la criminalità organizzata e mafiosa, i complici di Cosa nostra, usando l'arma delle misure di prevenzione. Quei provvedimenti che danno origine ai sequestri e poi alle confische. La Divisione anticrimine tra gennaio e marzo scorso ha messo a punto la misura di prevenzione che ha portato il Tribunale di Trapani ad applicare per la prima volta, da quando è entrato in vigore il pacchetto sicurezza del Viminale, un sequestro preventivo, riconoscendo la pericolosità sociale del soggetto che controllava il relativo patrimonio: 35 milioni di beni, nella maggior parte dei casi quote sociali di centri di assistenza sanitaria. Destinatario l'on. Pino Giammarinaro, proposto per 5 anni di sorveglianza speciale, ed i suoi prestanome finiti indagati per riciclaggio.

La borghesia mafiosa

In conferenza stampa il dott. Linares è stato «lapidario»: «Gli elementi raccolti contribuiscono non poco a qualificare la condotta del Giammarinaro, anche alla luce di numerosi pronunciamenti giurisprudenziali, sintomatica di una contiguità consapevole e costante agli interessi della associazione mafiosa, di una mentalità improntata esclusivamente a stilemi tipici della consorteria mafiosa trapanese». «Dalla disamina dei vari episodi di cui si è reso protagonista, il Giammarinaro - hanno sostenuto gli investigatori - risulta la prototipica espressione di quella “borghesia mafiosa” che ha rivoluzionato i contorni classici della figura del soggetto indiziato di contiguità mutualistica all'associazione mafiosa “Cosa nostra”, figura che le più recenti sentenze penali riguardanti le indagini sui mandamenti mafiosi della Provincia di Trapani hanno visto imporsi in un vincolo di strumentale collusione e ciò a prescindere da una qualsivoglia formale adesione alla stessa (che oggi, peraltro, è risultata assai meno usuale di un tempo)». «Siamo dinanzi - ha proseguito Linares - dinanzi al metodo mafioso “sommerso” voluto dal latitante Matteo Messina Denaro». «Non è la mafia che mette l'attak - ha aggiunto il neo capo della Squadra Mobile Giovanni Leuci - ma una mafia che in questo modo controlla le imprese, le società, gli enti locali, dall'interno, è una mafia che crea benessere, posti di lavoro, raccoglie l'indispensabile consenso sociale». A fare i cosidetti «conti in tasca» all'on. Giammarinaro sono state le Fiamme Gialle : «Credo che l'entità del sequestro - ha detto il maggiore Matteo Amabile comandante del nucleo della Guardia di Finanza di Trapani - è determianta in 35 milioni non certo per eccesso ma per difetto. Abbiamo riscontrato una situazione incredibile con familiari, parenti, clientele di vario genere garantite con le assunzioni». Il capo della Mobile Leuci ha illustrato invece l'indagine della Procura di Trapani per la quale sono stati notificati sette avvisi di conclusione delle indagini (ipotesi intestazione fittizia di beni, falso nel rilascio di ceritifcati medici, favoreggiamento nell'elargizione di contributi pubblici) .

Mi presento, mi chiamano “Pino Manicomio”

A Salemi all'on. Pino Giammarinaro alcuni lo conoscono, e lo appellano, così sono stati sentiti dire dagli investigatori che stavano «ascoltando» alcune utenze telefoniche, come «Pino manicomio». Uno che lo chiamava in questa maniera era l'attuale addetto stampa del sindaco Sgarbi, il giornalista Nino Ippolito. Il «tentativo di condizionamento» del Comune di Salemi, è uno dei capitoli dell'indagine. Il sindaco Sgarbi non è assolutamente indagato, esce dall'inchiesta quasi come una «vittima» ma «consapevole», o almeno al contrario del suo ex assessore Oliviero Toscani, il fotografo famoso nel mondo, non è mai andato in procura a denunciare «pressioni» dell'ex deputato, che anzi lui ieri ha scelto ancora di difendere. La vicenda di «Pino manicomio» esce però in un contesto in cui Ippolito parlando con l'assessore Bivona informa questa che Giammarinaro stava andando in aeroporto a prelevare Sgarbi per fargli firmare una delibera con la quale designava l'assessore Calistro (cognato di Giammarinaro) rappresentante del Comune all'interno dell'Unione dei Comune belicini che si apprestava a sfruttare un finanziamento per i 150 anni dell'unità d'Italia. C'è poi l'aspetto rilevante del «condizionamento» esercitato secondo inquirenti e investigatori di Polizia e Finanza, all'interno della sanità pubblica, che da quando Giammarinaro fu nominato negli anni '80 presidente dell'allora Usl 4 di Mazara, era diventata la sua fonte principale di attività, costruendo un vero e proprio potere rimasto non intaccato nonostante una precedente misura di prevenzione, una sorveglianza speciale per 4 anni che da poco l'ex deputato ha finito di scontare. Una carriera quella di Giammarinaro interrotta dalle grane giudiziarie. Dall'Usl 4 nel 1991 aveva fatto il salto a Sala d'Ercole, eletto deputato regionale della Dc con 50 mila preferenze. Capo della componente andreottiana, era stato proprio il senatore a vita Giulio Andreotti ad affiancarlo in una affollata manifestazione al palazzetto dello sport. A metà anni '90 però le indagini, i pentiti lo indicano in combutta con la mafia, a Marsala la Procura indaga sulla malagestione dell'Usl. Esce assolto dal processo di mafia, ma condannato per peculato e concussione. E quindi sorvegliato speciale. Anche allora erano emerse «interferenze» nella politica e negli enti locali. Una pericolosità sociale che secondo i giudici invece che fermarsi è ancora di più cresciuta.

La "tassa" per diventare deputato. La storia dello zio Calò. C'è un «filo rosso» all'interno dell'indagine che ha portato al sequestro dei beni nei confronti dell'ex parlamentare regionale Pino Giammarinaro. Ed è il filo dei collegamenti politici. Da sorvegliato speciale oltre che violare le norme, continuando a gestire e ad accrescere con «metodologia mafiosa» il proprio patrimonio, ha continuato ad occuparsi di politica, e veniva trattato da pari a pari da esponenti politici regionali e nazionali che pur sapendolo un sorvegliato speciale non si traevano indietro dall'avere contatti e incontri con lui. I nomi citati nel provvedimento emesso dal Tribunale di Trapani sono diversi, quelli più importanti sono dell'attuale ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano, all'epoca in cui però questi era il capo indiscusso dell'Udc siciliana, dell'allora Governatore della Sicilia, Totò Cuffaro, e poi via via a scendere sino a livello locale. Nel capitolo della politica vi sono vicende oggetto di approfondite indagini. Come il retroscena dell'elezione a deputato dell'ex presidente dell'ordine dei medici Pio Lo Giudice. Questo fu convinto da Giammarinaro a candidarsi e fu alle ultime regionali l'unico parlamentare dell'Udc eletto (adesso è transitato con l'Api di Rutelli). Già durante la campagna elettorale qualcosa era suonato in modo strano, in particolare gli incontri elettorali ai quali Giammarinaro era sempre presente e che concludeva con una «novella»: raccontava, parlando con Lo Giudice, della storia di un politico potente agrigentino, "u zu Calò" che un giorno notificò al parlamentare che era eletto che non lo sarebbe stato più, dandogli pubblicamente dell'«ex» quando ancora era in carica. Il «messaggio» a Lo Giudice insomma arrivò forte e chiaro su quello che avrebbe dovuto fare e su come sarebbe finita se avesse girato a lui le spalle. Non contento a Lo Giudice a risultato ottenuto notificò una richiesta: il pagamento di 200 mila euro per spese elettorali sostenute. Lo Giudice protestò, si rivolse al segretario del partito Romano e da questi ebbe ad apprendere che a Giammarinaro direttamente erano stati consegnati 40 mila euro di rimborso elettorale che in realtà sarebbero spettati a lui. Lo Giudice sarebbe stato sottoposto a vere e proprie «pressioni psicologiche». Di soldi e politica ha parlato anche l'ex consigliere comunale di Marsala Enzo Laudicina: alle precedenti elezioni regionali 20 milioni di lire Giammarinaro li ebbe a chiedere all'allora deputato, appena eletto, sempre dell'Udc, Norino Fratello. Come se c'era una tassa non scritta da dovere pagare per il seggio in Parlamento. Quanto contasse Giammarinaro era ben noto anche a politici locali come Girolamo Turano, attuale presidente della Provincia. In una conversazione intercettata, Turano lamentava la capacità di Giammarinaro di pilotare, anche grazie a dirigenti compiacenti, le sorti di nomine, incarichi e concorsi indetti dalla A.S.L. di Trapani.

L'omicidio di un infermiere che faceva il manager delle dialisi. L'1 ottobre del 2002 fu trovato ucciso nella spiaggia di Capo Feto. Si chiamava Salvatore Capizzo. Aveva 44 anni, era originario di Salemi, da tempo abitava a Mazara, infermiere professionale. Ma quello che stupì gli investigatori fu la circostanza che nella sue tasche gli vennero rinvenuti agendine e appunti con annotazioni relative questioni sanitarie, numeri di telefono di dirigenti della sanità, dell'on. Pino Giammarinaro. Un infermiere dai tanti, forse troppi contatti. Un delitto irrisolto e però partendo da questo omicidio, risalendo via via la china di «rapporti pericolosi» la Squadra Mobile completò un rapporto investigativo finito alla Dda di Palermo e ora tornato alla competenza della Procura di Trapani. È da questa inchiesta che ha preso anche spunto la misura di prevenzione e il sequestro di beni, nonchè il filone di inchiesta «esploso» con la notifica di avvisi di conclusioni delle indagini e avvisi di garanzia. Cosa si è scoperto dietro il delitto Capizzo? La gestione «occulta» dell'on. Giammarinaro di alcune «Rsa». (residenze socio assistenziali) ricadenti, in particolare, a Mazara e Salemi, nonché un centro di emodialisi di Mazara, dove l'ex deputato risultava essere socio occulto proprio con Capizzo che all'epoca del delitto pensava ad aprire anche una attività sanitaria a Trapani. Capizzo era amministratore unico del «Centro Emodialisi Mazarese», ma i «contatti» tra Capizzo e Giammarinaro non sarebbero stati solo dentro il «Cem». Erano anche di altra natura. Capizzo infatti si sarebbe preso cura della latitanza dell'on. Giammarinaro quando questi era ricercato tra il 1995 e il 1996. Custodiva libretti al portatore, si sarebbe fatto prmotore di raccolte di denaro nei confronti del politico. Un politico potente Giammarinaro. Di lui hanno parlato alcuni pentiti di mafia come Salvatore Lanzalaco, Antonino Giuffrè e Mariano Concetto, lo hanno indicato come «snodo fondamentale delle dinamiche criminali della consorteria mafiosa dell'intera provincia di Trapani», quella capeggiata dal latitante Matteo Messina Denaro. Il boss, capo mafia di Castelvetrano, che si dice durante la sua latitanza si è potuto muovere guarda caso nascosto dentro delle «ambulanze»a e il delitto Capizzo sono le ombre che si stagliano sull'opwerazione «Salus iniqua». Il controllo della sanità pubblica. Oltre alla gestione di una rete di società attraverso «obbedienti prestanome», era proprio Giammarinaro a decidere gli avanzamenti di carriera e le nomine di primari. Aveva propri «fedelissimi» nei posti-chiave dell'azienda sanitaria provinciale, primo fra tutti Giuseppe «Pippo» Cangemi, per anni direttore sanitario della Asl. La scelta dei sanitari da promuovere era vincolata dall'appartenenza politica. E con questo criterio sarebbero stati scelti, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, due primari assegnati agli ospedali di Alcamo e di Salemi. I meriti professionali e i titoli non avevano alcuna rilevanza, i medici «scienziati» venivano fatti fuori in favore dei sanitari «scecchi» (frase contenuta in una intercettazione). In un incontro in cui veniva decisa la spartizione di posti dirigenziali nella sanità trapanese, il medico Vincenzo Borruso si rivolgeva a Giammarinaro (che, malgrado l'obbligo di soggiorno, continuava a muoversi con facilità) per chiedergli: «Ma insomma, quando mi fai diventare primario?». Proprio in quel momento era stato nominato il nuovo dirigente generale dell'Asl, Fulvio Manno. La prima preoccupazione di Borruso era stata quella di chiedere a Giammarinaro: «Questo direttore amico nostro è?». Girava voce infatti che Manno volesse «liquidare» Cangemi. Giammarinaro tranquillizzò subito il suo amico medico: «Ma chi racconta queste minchiate?». Dalle convenzioni con le strutture socio-assistenziali alle nomine, dagli incarichi per tecnici di laboratorio ai concorsi per medici e primari. Con un «sistema» che contava su un formidabile retroterra politico Giuseppe Giammarinaro aveva, in pratica, messo le mani sulla sanità in provincia di Trapani. «Per ora è lui che impera» diceva sconsolato al telefono l'ex deputato regionale dell'Udc Girolamo Turano, ora presidente della Provincia. Le intercettazioni offrono uno spaccato del «sistema» clientelare che aveva messo sotto controllo l'Asl 9 di Trapani.

martedì, maggio 17, 2011

Sequestrati a Pino Giammarinaro 35 milioni di euro per riciclaggio


Un'avviso di garanzia per riciclaggio è stato notificato a Pino Giammarinaro, ex deputato regionale e potentissimo politico della provincia di Trapani salemitano.
Il personale della Divisione Anticrimine della Questura e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani ha provveduto contestualmente al sequestro di beni per un ammontare complessivo di circa 35 milioni di euro.
Ma chi è veramente Pino Giammarinaro?
Proveremo a riassuntare la sua storia politica e giudiziaria:
Nasce imprenditore nel campo dell'edilizia ma si inserisce nel campo della politica a suo tempo con l'appoggio degli esattori mafiosi Nino e Ignazio Salvo, esponenti salemitani della corrente Andreottiana, diventando così dirigente dell'Ausl di Mazara del Vallo.

Con il passare del tempo Giammarinaro diventa uno dei politici più potenti della Sicilia attribuendosi l'appellativo di mister 50000 voti, avendo conseguito, per le elezioni regionali del 1991, 50.264 voti su 109.261 di lista in Provincia di Trapani.

Tuttavia, nel 1994 cominciano i guai in quanto diventa destinatario di due ordinanze di arresto, uno per concorso esterno in associazione mafiosa e una per concussione e corruzione sicchè decide di fuggire all'estero vivendo in latitanza per due anni.

Successivamente fu arrestato alla frontiera italo-slovena dopo essersi costituito.

Per i reati di corruzione, concussione, associazione per delinquere e abuso d'ufficio, riconosce la colpevolezza e patteggia la pena di un anno e 10 mesi, risarcendo l’Ausl di Mazara del Vallo con la somma di 200 milioni di lire

Per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa viene assolto nel 2000 con formula dubitativa soltanto ed esclusivamente grazie alla riforma del giusto processo, effettuata con legge costituzionale n.2 del 1999, che ha consentito al testimone-imputato di reato connesso di avvalersi, al pari di altri due pentiti che lo accusavano, della facoltà prevista dalla nuova legge di non rispondere poi innanzi al giudice per confermare quanto, invece, aveva dichiarato in precedenza.

Tuttavia egli diviene destinatario di un provvedimento di sorveglianza speciale con obbligo di dimora a Salemi in quanto sospettato di appartenere a Cosa Nostra.

Successivamente ritorna in politica orbitando sempre vicino ai partiti di centro così riuscendo ad influenzare sempre e comunque l'intero panorama politico della provincia di Trapani, in particolare lo si ricorda per aver proposto e supportato la candidatura di Vittorio Sgarbi alle ultime amministrative di Salemi.

Mi viene ancora da sorridere quando mi raccontarono un comizio di Sgarbi a Salemi dove egli inveiva contro, a suo dire, i professionisti dell'antimafia sostenendo che la mafia a Salemi non esiste più per poi girarsi all'indietro e, rivolgendosi a Giammarinaro, chiedeva conferma: Vero Pino!!!!!???

lunedì, maggio 16, 2011

CORTEO STORICO DI SANTA RITA 2011

L' Associazione Culturale "Rosa d' inverno" invita a partecipare alla V° edizione de "IL CORTEO STORICO DI SANTA RITA 2011 a Castellammare del Golfo il 21 Maggio p.v. e a darne notizia. Grazie Don Franco
http://www.santaritadelgolfo.it/


CLICCATE SU FULLSCREEN PER VISUALIZZARE LA LOCANDINA A SCHERMO INTERO
Santa Rita 2011 Locandina

sabato, maggio 14, 2011

Sbarco di immigrati a Castellammare del Golfo. Da dove vengono e dove andranno?


Anche a Castellammare pare che siano arrivati degli immigrati.
Questa notte intorno alle 3 al porto di Castellammare, gli ultimi clienti del Rock Island si son visti passare davanti circa una trentina di persone nordafricane provenienti dal molo in costruzione e diretti verso il paese. Alcuni, una volta compreso che si trattava di uno sbarco, hanno cercato di aiutare gli immigrati provando a chiedere loro se avessero bisogno di qualcosa come cibo, acqua, abiti o altro, ma sono riusciti solo a capire - dato che nessuno parlava l'italiano, solo arabo e francese - che erano tutti diretti verso la stazione. In effetti, secondo quanto raccontano i testimoni, gli immigrati erano visibilmente guardinghi e spaventati, come se stessero scappando.
Alcuni, cercando di capire se fossero effettivamente venuti via mare, hanno cercato e trovato il barcone battente a quanto sembra bandiera turca, ancorato alle spalle del molo in un punto nascosto e al buio completo; le autorità portuali hanno in mattinata trainato all'interno del porto la barca, che è stata posta sotto sequestro.
Adesso la Capitaneria di Porto sta cercando di capire chi fossero e da dove provenissero queste persone, dato che è piuttosto inusuale oltre che molto rischioso intraprendere un viaggio con una barca di dimensioni medio piccole, come quella utilizzata da queste persone, dalle coste africane fino a Castellammare del Golfo, situata in mezzo all'omonimo golfo sulla costa nord della Sicilia; l'ipotesi alternativa è che queste persone siano in qualche modo fuggite da un Centro di Identificazione ed Espulsione (ve ne sono alcuni nelle vicinanze di Trapani) e che abbiano scelto di fuggire via mare per far perdere le tracce.
Intanto, ci si chiede cosa faranno queste persone e cosa potremmo fare noi per questi disperati, escludendo in pieno le proposte di alcuni (tanti, purtroppo) riassumibili nel motto di bossiana memoria "fora d'i ball"!

lunedì, maggio 09, 2011

E questa come si spiega?



Pietro Palau Giovannetti, è tra i padri fondatori del "Movimento per la Giustizia Robin Hood" e della rete di "Avvocati senza Frontiere", organizzazioni no profit che, da oltre 20 anni, si battono per l'affermazione del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e una giustizia pulita libera dagli interessi delle mafie e delle corporazioni, sostenendo quella parte sana e assolutamente minoritaria della magistratura, che non si presta a legittimare gli abusi che quotidianamente vengono perpetrati nelle aule di giustizia, dai poteri dominanti nei confronti dei cittadini più deboli e indifesi.
fonte: La voce di Robin Hood

venerdì, maggio 06, 2011

Il WWF e il Referendum del 12-13 Giugno

Il presidente del WWF Italia, Stefano Leoni, spiega perchè votare Sì ai Referendum del 12-13 Giugno 2011: per fermare il nucleare e contro la privatizzazione dell'acqua (di Francesco Mirabile)


mercoledì, maggio 04, 2011

FESTA DELLO ZINGARO - I 30 anni della Prima Area Protetta siciliana

Venerdì 6 maggio 2011 dalle ore 09,00 si festeggia il 30° Anniversario della Riserva Naturale dello Zingaro.

L'appuntamento è all'ingresso sud (lato Scopello) della Riserva dove si susseguiranno una serie di eventi che vedranno protagonisti gli studenti delle scuole di Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo, Custonaci e Buseto Palizzolo.

La manifestazione si preannuncia come un importante evento per la società civile. Il 6 maggio infatti i ragazzi delle scuole in cui ricade le Riserva Naturale dello Zingaro metteranno in scena uno spettacolo originale e proclameranno la "Carta dello Zingaro" sui diritti della Aree Protette siciliane. Alla lettura della "Carta" presenzieranno le più alte cariche della Regione Siciliana a cui verrà chiesto un impegno sempre maggiore nella salvaguardia dell'ambiente.

Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF, ha già manifestato l'adesione alla Carta, mentre il Generale Domenico Achille, Comandante Regionale della Guardia di Finanza, nel corso della manifestazione siglerà un Accordo di Collaborazione con la Direzione della Riserva per prevenire e reprimere reati ambientali nel territorio dell'area protetta. Al termine della manifestazione verrà deposta una corona di fiori in memoria del finanziere Vincenzo Mazzarella, ucciso nel 1950 dalla banda di Salvatore Giuliano a Punta Capreria (oggi all'inteno della Riserva).

All'evento parteciperanno anche le Associazioni ambientaliste che nel 1980 organizzarono la storica "Marcia dello Zingaro" che bloccò la cementificazione dell'area oggi occupata dalla Riserva dello Zingaro: la prima area protetta siciliana.

La festa continuerà nei giorni 7 ed 8 maggio con appuntamenti di carattere culturale e ricreativo.

In allegato trovate il comunicato stampa ed il programma completo della manifestazione.

Vi ringrazio dell'attenzione e spero di incontrarvi tutti il prossimo 6 maggio.

Vincenzo Sottosanti


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Festa Dello Zingaro. Comunicato Stampa

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scheda eventi 8 maggio