sabato, gennaio 31, 2009

Gruppo di Facebook di un Alcamese contro i rumeni


Da un po’ di tempo è esploso il fenomeno Facebook, social network nato nel 2004 ad opera di uno studente di Harvard, tale Mark Zuckerberg. Questo sito, dopo essersi appositamente registrati, consente di pubblicare un proprio profilo con foto e informazioni personali e di mettersi in contatto con altri utenti iscritti al sito. Ma quest’articolo non è fatto per descrivere la moda facebookiana né per analizzare il fenomeno di costume connesso, bensì per parlare dei risolti negativi che può avere.

Molti di voi avranno sentito parlare delle denunce a carico di alcuni utenti di Facebook, rei di aver aperto dei gruppi pro Riina e Provenzano, o dello scandalo nazionale provocato dalla scoperta di alcuni gruppi a favore dello stupro (uno dei quali è stato chiuso proprio grazie all’azione di Castellolibero, ndr). Ecco, a tal proposito, senza andare tanto lontano, un caso simile si sta registrando nella vicina cittadina di Alcamo; essendo anch’io iscritto su Facebook, navigando su questo network ho trovato un gruppo che, solo a leggere il titolo, mi ha fatto rabbrividire e disgustare allo stesso momento: “Troppi rumeni ad Alcamo, diciamo basta prima che sia troppo tardi”. Penso che già questo basterebbe a provocare un senso di disgusto nei confronti di chi ha aperto questo gruppo nei lettori del blog, ma, per meglio comprendere la portata razzista e xenofoba, vi voglio riportare anche la descrizione del gruppo fatta dal suo creatore:

“Questo non e' un gruppo razzista, ma solo un avviso per fare il punto della situazione su quello che sta succedendo ad Alcamo. Ospitando più di 3000 rumeni, non può certo migliorare la situazione della cittadina, visto che il business di questa gente si basa sull'alcol e di fregare i posti di lavoro ad alcamesi abbassando la cifra di guadagno per una giornata lavorativa”

Ora, a parte gli errori ortografici e grammaticali, alcuni dei quali ho corretto per una migliore comprensione del testo, capirete bene che le parole di cui sopra costituiscono un vero e proprio manifesto razzista contro un intero gruppo sociale, i rumeni, rei, a quanto detto da chi ha scritto quelle nefandezze, di peggiorare la situazione di Alcamo perché non fanno altro che bere e fregare posti di lavoro agli alcamesi. Secondo voi, è possibile ancora oggi pensare questo? Tutto ciò denota un’ignoranza veramente paradossale, aggravata ancora di più dalle frasi riportate nei commenti degli iscritti a questo gruppo. Ne riporto solamente una:

“quando sento parlare di rumeni si tratta di qualche lite o di qualcuno che va in piazza per portarsi a letto con 10 euro una rumena di persone alcamesi che hanno perso il posto di lavoro perche un rumeno prende meno poi non parliamo se hai qualche incidente con loro perchè molti non pagano l'assicurazione a i propri mezzi gli unici che ci guadagnano sono i supermercati ke hanno venduto piu' birre negli ultimi 3 anni i loro guadagni li spediscono in Romania quindi Alcamo che ci guadagna secondo me un bel niente” (ho riportato anche qui il testo originale)

L’autore di questo commento criminalizza un intero popolo citando alcuni fatti, della cui veridicità dubito invero; solo perché magari qualche cittadino rumeno è stato coinvolto in una rissa o perché li si vede spesso ai bar a bere, o ancora perché qualche ragazza si prostituisce (o magari è costretta, ci avete mai pensato?), i rumeni sono tutti maliuti, ladri, ubriaconi, magnacci e puttane! Ma perché non parlano dei rumeni onesti, e ce ne sono tanti, che ogni mattina si rompono la schiena a lavorare? Con ciò non voglio dire che certi elementi malsani non esistano anche dentro la comunità rumena… ma esistono anche fra di noi, fra i castellammaresi, gli alcamesi, gli italiani!

Ma la cosa che mi ha fatto più ridere (come si dice dalle nostre parti, ririri pi un chianciri, più che altro), p la frase che vi riporto sotto, scritta dall’autore del gruppo stesso che, per inciso, è anche colui che ha scritto il commento che ho riportato sopra

“adesso arriva qualche comunista dicendo "ma gli italiani ke fanno queste cose non c sono pure" beh la mia risposta e' vaffanculo”

Quindi, stando alle mie parole, io sarei un comunista… e mi sta pure dicendo di andare a quel paese! Bene!

Il mio invito è quello di segnalare tale gruppo, il cui link è http://www.facebook.com/group.php?gid=61119443956#/group.php?gid=47935523540, agli amministratori di Facebook, in modo che lo chiudano, in quanto non solo lede il regolamento del network, che vieta la costituzione e la pubblicazione di gruppi con finalità xenofobe o razziste, ma offende insensatamente un popolo nostro fratello, facente parte dell’Unione Europea, che gode degli stessi nostri diritti e ha i nostri stessi doveri, essere umani che come tali non devono assolutamente essere criminalizzati.

Roberto Odisseo

mercoledì, gennaio 28, 2009

Aspettando il carnevale!


Anche quest’anno a quanto pare si sta cercando di organizzare a Castellammare una sfilata di carnevale. Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana nel periodo di tempo immediatamente precedente alla Quaresima. Quest’anno si festeggerà tra il 22 e il 24 Febbraio. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare l'elemento più distintivo del carnevale è la tradizione del mascheramento. Il carnevale è festa, divertimento, balli in maschera, coriandoli, sfilate di carri e chi più ne ha più ne metta. Si, forse da qualche parte è vero. Ma a Castellammare il carnevale è tutt’altra cosa. Avevamo evidenziato questa situazione anche l’anno scorso in questo blog, in un post dove Roberto descriveva come si era svolto il carnevale nella nostra bella cittadina. Riporto qui qualche battuta: “A Castellammare la vera tradizione è quella di andare ad “arruciare”; per chi non fosse pratico del dialetto, “arruciare” vuol dire bagnare, in sostanza fare scherzi carnevaleschi consistenti nello svuotare addosso alle persone siringhe o “pomponi” pieni di acqua o nel tirare addosso alla gente palloncini. E fino a qui, nulla di strano: sono usanze che si possono riscontrare anche nei paesi limitrofi al nostro e che comunque rientrano nel sano spirito carnevalesco.
Ma la cosa che fa rabbrividire è come dallo scherzo si sia passati alla quasi guerriglia; nelle sere di Carnevale non si vedevano più i gruppi di “cavatoli” vestiti in maschera andare in giro per le varie feste, come si faceva una volta, ma vere e proprie bande di persone in maschera, armati della qualsiasi: palloncini pieni di candeggina, ammoniaca, birra e addirittura urina, per non parlare delle uova marce… naturalmente da tirare addosso alle persone! Ora, lasciando perdere il fatto che si è perso il vero e proprio spirito del Carnevale, perché una persona che lancia un palloncino di candeggina o un uovo addosso ad un suo simile lo fa perché vuole fare del male e non per scherzo, queste bestie (perché definirle persone è eccessivo) hanno idea dei danni che si possono provocare alle persone? Non serve un chimico per spiegare che la candeggina o l’ammoniaca, oltre a scolorire i vestiti, “chi fussi la menu spisa” per dirla terra terra, se vengono a contatto con la pelle o con gli occhi possono provocare danni permanenti… ma evidentemente questi animali non lo capiscono!”.

Non so se siete mai stati al carnevale di Sciacca, ma vi posso garantire che là il carnevale è festa, non guerriglia. Da noi è proprio la concezione del carnevale sbagliata. Ricordo che, negli anni in cui frequentavo la scuola media si aspettava il carnevale soltanto per andare ad “arruciare le femmine” o per unirsi in branco con l’obiettivo di scontrarsi a furia di palloncini e bombolette (quando finiva bene) contro gli altri branchi del paese. A volte volavano anche cazzotti. Il carnevale per noi piccoli adolescenti era questo. Non era la festa, l’andare a ballare in maschera, o il divertirsi tra amici. Poi, per alcuni anni, non essendoci la sfilata questi fenomeni di bullismo sembravano essere diminuiti. Ma una volta riproposta la sfilata a Castellammare la situazione è tornata la stessa, anzi, come si evince dal resoconto dell’anno scorso, è peggiorata di gran lunga.
Vorrei ricordare che nei carnevali di un certo calibro (vedi Sciacca) è super vietato utilizzare bombolette con la schiuma, palloncini pieni d’acqua ed è anche addirittura vietato usare i martelletti. C’è un ordinanza e viene fatta rispettare. E’ impossibile farla franca. Grazie a questo rigore a Sciacca non si vengono a creare le stesse situazioni che ci sono nel nostro paese. E il carnevale lì si che è una festa che si aspetta con ansia.
Perché non provare a fare un ordinanza (o se già c’è a farla rispettare già da subito) contro l’utilizzo di bombolette schiuma, palloncini, contro il lancio di uova (che è davvero assurdo)? Dare un segnale forte, facendo un ordinanza ad hoc, potrebbe portare i ragazzi ad evitare di tenere determinati comportamenti temendo di essere sanzionati. E forse a garantire un pò di civiltà.
Che ne pensate?
Vito Fazzino

martedì, gennaio 27, 2009

Outsider Art 31 01 2009


ZEP & OSSERVATORIO OUTSIDER ART DELL’UNIVERSITA’ DI PALERMO
organizzano
Attualità dell’Art Brut / 31/1/2009

Un convegno internazionale per dialogare sull’arte fuori norma attorno al caso straordinario del pittore Giovanni Bosco di Castellammare del Golfo.

Una mostra per presentare le sue opere su carta e la documentazione dei suoi murali.

Un catalogo per testimoniare e valorizzare la sua vicenda singolare.

Giovanni Bosco è nato nel 1948 a Castellamare del Golfo in provincia di Trapani, dove ha sempre vissuto. Senza alcuna istruzione artistica, a un certo momento della sua vita, ha iniziato a dipingere sui muri del suo paese e a realizzare centinaia di disegni di grande originalità espressiva.

Partecipano:

Eva di Stefano (coordinatrice), storica dell’arte contemporanea, autrice del recente volume Irregolari. Art Brut e Outsider Art in Sicilia ( Edizioni Kalos), direttrice dell’Osservatorio Outsider Art, Università di Palermo;

Lucienne Peiry, direttrice della Collection de l’Art Brut, Losanna;

Jean-Louis Lanoux e Michele Scognamillo, ricercatori di Art Brut e animatori del collettivo Animula Vagula, Parigi;

Teresa Maranzano, storica dell’arte e curatrice, Ginevra;
specializzata in Art Brut e Outsider, dal 1999 al 2008 ha diretto l’Atelier Adriano e Michele presso il centro di riabilitazione psichiatrica Fatebenefratelli a San Colombano al Lambro (Mi);

Domenico Amoroso, direttore dei Musei civici e del Museo d’arte contemporanea di Caltagirone ( Ct), dove una sezione è dedicata agli artisti outsider siciliani.

Programma:

ore 16 – Convegno Attualità dell’Art Brut (teatro apollo, palazzo crociferi)
ore 19 – Proiezione del videodocumentario:
Giovanni Bosco dottore di tutto,
prodotto e realizzato dalla ZEP (teatro apollo, palazzo crociferi);
Inaugurazione della mostra di Giovanni Bosco (aula consiliare, palazzo crociferi)

Sede :Castellammare del Golfo (Tp)

giovedì, gennaio 22, 2009

Campagna informativa sulla raccolta differenziata


Ricevo e pubblico dall'ufficio stampa del Comune la seguente informativa riguardo l'impegno del Comune alla sensibilizzazione verso un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.


“Ogni cosa al suo posto”. Questa la denominazione della campagna informativa predisposta dall’assessorato all’Ambiente dell’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo, che partirà sabato 24 gennaio con un incontro presso il parco urbano Villa Olivia. Si tratta della prima di una serie di iniziative volute dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marzio Bresciani, per sensibilizzare ed informare la cittadinanza sul servizio di raccolta differenziata che è già in atto per le utenze domestiche, con il sistema del cassonetto stradale: 40 contenitori (carta, vetro e lattine, plastica), sono stati posizionati in varie zone del paese ed i cittadini possono già conferirvi i rifiuti. Partirà dal prossimo 2 febbraio, invece, la raccolta differenziata a domicilio per le scuole, gli uffici e le attività commerciali, che saranno forniti di appositi contenitori, poi svuotati dalla ditta secondo il calendario predisposto dall’amministrazione. Sul corretto conferimento dei rifiuti in base al nuovo servizio di raccolta e smaltimento affidato all’Agesp S.p.a, il sindaco Marzio Bresciani, infatti, ha emesso un’ordinanza che mira a regolamentare l’abbandono indiscriminato di rifiuti, nonché la raccolta differenziata. “La giornata di sabato-spiega l’assessore all’Ambiente Marilena Barbara- sarà rivolta in particolare alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, e costituirà per i ragazzi un’importante occasione di sensibilizzazione ambientale, ma anche un modo per far conoscere i comportamenti “virtuosi”, che dovranno essere messi in atto ai fini del funzionamento della raccolta”. La giornata si articolerà in due momenti: alle ore 9 la campagna di informazione sarà rivolta agli alunni delle scuole secondarie di primo grado, alle 11 agli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie.

martedì, gennaio 20, 2009

Il Centro Carne "brinda" due volte


Alle spalle le festività di fine anno alla ripresa del campionato di volley di I^ divisione femminile il Centro Carne coglie due nette vittorie. I successi (3-1) ai danni dell'Intermedia Salemi alla comunale "M. Bonanno" e quello esterno di Castelvetrano sul campo della Vittoria Assicurazioni (0-3) si spera diano adesso consapevolezza alla squadra impegnata in una settimana di intensi allenamenti in vista della difficile trasferta di Marsala (domenica 25 gennaio ore 17) che la vedrà opposta al Tricolore Team Volley , gara che ci si augura essere da prologo positivo alla partita interna con l' attuale imbattuta capolista Sicilcostruzioni Mazara (domenica 1 febbraio ore 11). (foto - D. Sansica)

sabato, gennaio 17, 2009

Omicidi eccellenti


Sabato 17 gennaio 2009 si è tenuto l’incontro: “la mafia raccontata dai figli a trent’anni da alcuni omicidi eccellenti”, presso l’aula magna del liceo Classico “F. Vivona” di Castellammare del Golfo.
All’evento hanno partecipato: Vincenza Caleca, dirigente scolastico dell’istituto “P. Mattarella”; I familiari dell’associazione A.I.F.A.M.; Michele Costa, figlio di Gaetano Costa; Lucia Ievolella, figlia di Vito Ievolella; Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso. L’intero incontro è stato cordinato da Pippo di Vita.
L’incontro si è aperto con l’esibizione al pianoforte di alcuni ragazzi frequentanti il liceo, con l’intento di sottolineare che la Sicilia è una terra che ama e sostiene l’arte e ogni altra iniziativa.
Il primo a raccontare la sua storia è stato il sig. Michele Costa, figlio di Gaetano Costa. Brevemente cerca di raccontare la vita del padre e delle azioni che lo portarono alla morte. Gaetano Costa da giovane fece parte di un partito comunista clandestino, e combatteva al fianco dei partigiani. Nel ’68, trasferitosi a Palermo con il compito di risistemare le profonde ammaccature della pubblica amministrazione, trovò un ambiente ostile ed andrà avanti da solo.
In questo periodo conobbe Cesare Terranova, anche lui di sinistra, entrambi mantenevano le stesse ideologie.
Accesero una rivoluzione: un susseguirsi di processi, che videro come protagonisti uomini politici e di potere, come il giudice Difeso, assessori e parecchie cosche; vennero tutti arrestati, ma nessun istituto ebbe il coraggio di dare la convalida, soltanto Costa accettò.
Nel frattempo viene ucciso Mattarella. Si apre uno squarcio nella Mafia, inizia un indagine appoggiata da Pascucci che venne continuamente sostituito. Le indagini si bloccarono, ma la criminalità venne lo stesso intaccata.
Per queste ragioni il procuratore Michele Costa viene ucciso, dice il figlio, come un animale il 6 agosto 1980.
Con un velo di dolore ammette che la sua generazione ha perso la guerra, che la mafia oggi è più forte perché non si conoscono le referenze. Ritiene che la Mafia è ‘ trageriatura’, trasforma la realtà, sconvolge la società, che egli divide in due parti: chi deve avere il coraggio di affrontare i problemi e il pericolo e chi ha il diritto di avere paura, ma sottolinea che anche quest’ultimi devono fare la loro parte, perché la mafia incide sui diritti di tutti.
La parola passa a Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso.
Inizia subito dicendo che la Sicilia è una terra smemorata, si rifà al filosofo Morghes, il quale afferma che non si ha coscienza del presente senza memoria.
Ritiene gli anni ’80, gli anni del delitto non perfetto e grazie a questa precisazione si capisce il perché l’incontro abbia questo titolo. Prima di allora la mafia non aveva mai toccato le istituzioni, aveva contatti direttamente a Roma, evidentemente qualcosa nel meccanismo si era inceppato. Parla di Boris Giuliano, che viene ucciso in pieno giorno mentre si recava a lavoro, nel luglio del ’79, da Bagarella che gli sparò da lontano sotto ordine dei corleonesi. Ma loro erano soltanto degli esecutori, non si riesce a scoprire chi fossero i veri mandanti, che difendevano Michele Sindona, un ricco banchiere scappato fingendo un rapimento.
Seguì l’uccisione di due magistrati con l’intenzione di bloccare le indagini.
Era sera mentre Terranova e Mancuso erano in macchina, li uccidono a fuoco aperto, Mancuso con l’intento di difendere l’amico muore in agonia, era il 25 settembre del 1979.
È cosi che funziona la mafia: ne ammazzano uno per colpire tutti gli altri.
Carmine Mancuso pieno di entusiasmo dice che dovremmo prendere il posto di Garibaldi, fare qualcosa per riscattare la nostra terra.
Tristemente pronuncia una conosciuta frase di Martin Luter King: “ non ho paura del violento, ma del silenzio degli onesti”.
Su questa frase fa una riflessione anche Lucia Ievolella, figlia di Vito Ievolella, dice che il silenzio degli onesti è peggio della mano armata dei disonesti, ma non perde la speranza anche se suo padre morì puntando proprio su quella società che permette che certe cose accadano.
Il padre dirigeva il reparto a tutela del patrimonio, e indagò su Masino Spataro, che dirigeva il contrabbando di sigarette e stupefacenti. Fu proprio questa indagine: Savoka più 44, che lo portò alla morte.
Si ritrovò solo ed isolato. Il 10 settembre 1981 nella piazza principale di Camporeale, disarmato e privo di scorta, dopo un periodo di convalescenza, con la moglie accanto venne ucciso, mentre attendevano la figlia che usciva dall’autoscuola.
Con questo intervento si conclude una parte della conferenza, quella che dedicata alle vittime che conoscevano i rischi a cui andavano incontro, quelli che avevano scelto la loro strada e la seguirono fino in fondo. Ci sono delle costanti in comune in tutte le storie: i cari delle vittime hanno ereditato la forza, la volontà di educare e combattere dei loro parenti- vittime. Dispiaciuti che la maggior parte delle persone non collaborino e pensano solo alla tranquillità delle loro pareti domestiche, ma hanno avuto la forza di capire qual'è il segreto, cioè non fermarsi mai, non arrendersi.
Si apre un altro capitolo, quello che riguarda le vite innocenti distrutte dalla mafia, morti non per scelta, ma perché come abbiamo detto prima la mafia tocca tutti, è un pericolo per tutti, sia per quelli che scelgono di combatterla, sia per il resto della società.
È la volta di Margherita Asta, che perse alla sola età di 10 anni la mamma e i due fratellini, con la sola colpa di essere andati a scuola come facevano ogni mattina. Amaramente racconta che lei si salvò soltanto perchè quella mattina aveva chiesto un passaggio alla sua vicina, salutò frettolosamente la madre sicura di rivederli tutti all’uscita dalla scuola, ignara di tutto.
Sulla strada di Pizzolungo era stata posta un'autobomba con l’intento di fare saltare l’auto del giudice Carlo Palermo, ma proprio in quel preciso istante la macchina del giudice e quella dei familiari di Margherita Asta erano perfettamente allineate, la macchina della signora Asta fece da scudo. Non rimase nulla se non dei brandelli dei corpi delle vittime.
E duramente Margherita dice che bisogna ricordare per giustificare rabbia e impegno.
Rivolgendosi a noi evidenzia che almeno abbiamo la possibilità di scegliere al contrario dei suoi cari, e spera che sceglieremo la strada giusta.
Ricorda che un passo avanti è stato fatto: si sta iniziando a parlare di mafia in luoghi dove prima se ne negava l’esistenza.
Dopo le domande che gli alunni hanno posto ai protagonisti dell’incontro, essi concludono dicendo di aver vissuto in un mondo d’illusione, dove non tutto era chiaro, ma che oggi noi giovani abbiamo davanti la certezza che bisogna lottare;la piaga peggiore è la disinformazione, l’unica soluzione è “prendere la pillola dell’essere attivo” e cercare di creare uno stato libero dal cancro della mafia.

Il mio non è un articolo, perché non mi ritengo al livello dei giornalisti, ho semplicemente riportato parole, testimonianze che potrebbero smuovere la coscienza di tutti, farci comprendere e renderci partecipi di una lotta della quale finora ne abbiamo soltanto sentito parlare ma che non ci riguarda in prima persona. È sbagliato pensare che sia così, la tragedia di Pizzolungo potrebbe essere riportata alla vita di chiunque altro.
Questo mi fa venire in mente un documentario che ho visto qualche giorno fa dove il verme mangiava una ad una le formiche. Inizialmente le formiche scappavano, ognuna pensava a salvarsi, dopo qualche ora migliaia di formiche assalirono il verme. Nessuna ebbe più paura, erano troppe, il verme si diede alla fuga e non fece più visita a quel formicaio. Ovviamente noi non siamo formiche e la mafia non è paragonabile al verme, ma è pur vero che siamo tanti, anzichè stare in silenzio potremmo semplicemente unirci.
Valentina Badalamenti

giovedì, gennaio 15, 2009

Ordinanza del sindaco sui rifiuti: parte la raccolta differenziata per gli esercizi commerciali


Ordinanza del sindaco per informare sul corretto conferimento dei rifiuti in base al nuovo servizio di raccolta e smaltimento che, già avviato, è stato affidato all’Agesp S.p.a. Numerose le novità introdotte dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marzio Bresciani, allo scopo di migliorare il servizio, e tra queste la raccolta differenziata, che partirà a breve per i cittadini, mentre per gli esercizi commerciali è già attiva. L’ordinanza del sindaco, in particolare, prevede una serie di divieti che riguardano proprio l’abbandono indiscriminato di rifiuti, ingombranti e non, per strada o accanto ai cassonetti già pieni. Tutte le disposizioni contenute nell’ordinanza saranno opportunamente pubblicizzate dall’amministrazione comunale. L’ordinanza stabilisce che dal 15 maggio al 15 settembre, i rifiuti urbani vanno conferiti negli appositi cassonetti, in sacchetti chiusi, tutti i giorni della settimana, dal lunedì alla domenica, dalle 19 alle ore 6 del giorno successivo; mentre dal 16 settembre al 14 maggio, i rifiuti vanno conferiti negli appositi cassonetti, dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 6 del giorno successivo. Negli altri orari non è consentito disfarsi dei rifiuti. Per i cittadini serviti con il sistema della raccolta porta a porta, dal 15 maggio al 15 settembre è previsto di esporre il sacchetto contenente rifiuti, debitamente legato, dinanzi la propria abitazione, in tutti i giorni della settimana, dalle 6 alle 9. Dal 16 settembre al 14 maggio il sacchetto potrà essere esposto dal lunedì al sabato, dalle 6 alle 9. I cittadini potranno conferire i rifiuti elencati nell’ordinanza(carta e cartone, vetro e lattine, plastica), escluso gli imballaggi in legno, tutti i giorni ed in tutte le ore, nei cassonetti della raccolta differenziata appositamente contrassegnati e dislocati nell'abitato. I rifiuti urbani pericolosi (farmaci scaduti – siringhe…), negli appositi contenitori, tutti i giorni ed in tutte le ore. Per le attività commerciali(bar - ristoranti – pizzerie… ), il conferimento dei rifiuti differenziati, che è già attivo, dovrà essere effettuato mediante l’utilizzo dei contenitori concessi. L'esposizione del contenitore dovrà avvenire secondo il seguente calendario, escluso i festivi: il cartone sarà raccolto il martedì e venerdì, e dovrà essere esposto dalle 6 alle 9. Stessa ora per gli altri materiali: la plastica sarà raccolta il mercoledì, il vetro e le lattine il giovedì; la carta il lunedì; gli imballaggi in legno, invece, saranno raccolti il sabato e dovranno essere esposti davanti gli esercìzi commerciali, dalle 6 alle 11. L’umido sarà raccolto dal lunedì al venerdì ed il contenitore dovrà essere esposto dalle 6 alle 9. I rifiuti ingombranti, i beni durevoli di uso domestico ed i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), dovranno essere conferiti direttamente al personale dell'Agesp, che ha attivato un servizio gratuito per il ritiro a domicilio, previo appuntamento telefonico(0924-31724). Il ritiro avverrà dalle 6 alle 9, secondo il seguente calendario: il lunedì i materassi, il mercoledì le apparecchiature elettriche ed elettroniche, tranne frigoriferi, televisori e monitor, che saranno raccolti il giovedì. Sabato: beni durevoli in legno(poltrone, sedie, tavoli…). I produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, non assimilabili agli urbani (materiali provenienti da lavori edili o stradali, parti di autoveicoli, oli esausti, pneumatici fuori uso, scarti di macellazione…), devono provvedere a loro cura e spese ad un adeguato smaltimento, recupero o trattamento. Tante le raccomandazioni dell’ordinanza: conferire nei bidoni della raccolta differenziata, bottiglie, scatolette, buste, lattine… opportunamente svuotate (per evitare cattivi odori), ed opportunamente schiacciate o piegate (per ridurne l’ingombro). Non conferire nei bidoni della raccolta differenziata i bicchieri, i piatti e le posate in plastica, perché si tratta di plastica non riciclabile. A tutti i concessionari di suolo pubblico, ed in particolare agli esercenti di alimenti e bevande (baristi), l’ordinanza ricorda che, in virtù del regolamento comunale per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l'applicazione della relativa tassa, "devono mantenere costantemente pulita l'area loro assegnata". I trasgressori dell’ordinanza saranno puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 25 a 155 euro.

lunedì, gennaio 12, 2009

Ottenere il rimborso dei canoni di depurazione


Pubblichiamo una email che ci ha inviato l'amico Avv. Angelo Galante:

In forza di una recente sentenza della C. Costituzionale, è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale delle norme di legge che prevedevano l'obbligo degli utenti del servizio idrico di pagare i canoni di depurazione anche in assenza del servizio di depurazione delle acque. In parole povere, i cittadini castellammaresi hanno pagato sia al Comune sia al gestore del servizio corrispettivi non dovuti; pertanto, i titolari di contatore idrico hanno diritto ad ottenere il rimborso di tutte le somme pagate a titolo di canone di depurazione (voce inserita nelle bollette idriche) degli ultimi dieci anni, maggiorate degli interessi e rivalutazione monetaria. Chiunque voglia ottenere la restituzione di queste somme mi comunichi ii dati anagrafici completi del titolare del servizio idrico (indicando altresì matricola contatore e codice cliente). Al resto (lettera di diffida e messa in mora) ci penserò io gratuitamente. Il mio onorario sarà dato da una percentuale sulle somme che vi verranno effettivamente rimborsate (non dovete insomma anticipare alcuna spesa, solo se il rimborso andrà a buon fine mi pagherete in percentuale minima).

Avv. Angelo Galante
galante_angelo@alice.it

giovedì, gennaio 08, 2009

Il decreto Gelmini è legge.


Il decreto Gelmini in materia di università è legge. Il testo, su cui a novembre si è scatenata la protesta di studenti e docenti ha ricevuto il via libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti. A favore del provvedimento, su cui il governo ha incassato la fiducia, ha votato solo la maggioranza; quanto all'opposizione, il Pd e l'Italia dei Valori hanno espresso voto contrario mentre l'Udc si è astenuta.

Uscendo fuori dal linguaggio puramente tecnico, il governo se ne è infischiato delle proteste provenienti da tutti gli atenei d’Italia approvando il decreto con la fiducia, e quindi forzando anche l’eventuale dibattito parlamentare che si poteva intavolare anche all’interno della stessa maggioranza.
Non voglio assolutamente ergermi a difensore dello status quo, in quanto riconosco la situazione pessima in cui versa il mondo universitario ma ribadisco, come fatto più volte, che la privatizzazione del settore universitario non è la soluzione a tutti mali, anzi peggiora ancor di più le cose.

Privatizzare significa negare alla maggior parte dei cittadini la possibilità di studiare, a causa delle rette universitarie che saranno necessariamente salatissime.
Privatizzare significherà che la ricerca scientifica vivrà solo di finanziamenti privati. Ciò comporterà che alcuni settori, soprattutto in campo medico, che sono di vitale importanza ma che non sono convenienti dal punti di vista economico, non verranno più finanziati in quanto non ritenuti convenienti dalle case farmaceutiche.
Tutto ciò mi rende molto triste, perché un paese che non punta sulla ricerca è un paese che tenderà ad impoverirsi.

Tutti mi dicono ma tanto a te che te frega, ormai hai finito di studiare!!!! Beh il problema è che non penso solo a me ma anche a chi verrà dopo di me. Probabilmente questi pensieri mi vengono perché sto cominciando a crescere e a pensare come e dove vivrà il Domenico jr Grassa. Boh o forse sarà altro.
Dopo di ciò sto andando ad informarmi se qualcuno sta proponendo in modo serio un referendum, altrimenti mi do da fare proponendone uno insieme ai ragazzi di castellolibero.
Difficile da fare?? Beh un ragazzo giovane…..bello ed abbronzato avrebbe detto: Yes we can!!

Domenico Grassa


P.S.
L’ ERSU di Palermo ha pubblicato il bando per la concessione di sussidi straordinari per l’ A.A. 2008/2009.

Saranno attribuiti:
o 300 sussidi straordinari riservati agli iscritti agli anni successivi al primo dell’importo di 800,00 € cadauno;
o 100 sussidi straordinari riservati agli iscritti al primo anno dell’importo di 800,00 € cadauno.

Per maggiori info: www.ersupalermo.it

martedì, gennaio 06, 2009

Truffava i fedeli


I carabinieri hanno denunciato un palerminato di 37 anni che raccoglieva offerte spacciandosi per un ex tossicodipendente e raccontava di far parte di un'associazione senza fini di lucro che si occupava del recupero dei tossicodipendenti. “Cari amici fate uno sforzo perché con soli venti euro potete ridare una vita ad un giovane tossicodipendente”, diceva ai fedeli, raccolti in chiesa. Così facendo riusciva ad ottenere centinaia di euro ogni Domenica, anche 500 secondo gli investigatori. La tattica era sempre uguale: chiedeva al prete di poter parlare ai fedeli. Il parroco della chiesa del SS. Crocifisso di Paceco si è però insospettito ed ha chiesto l’intervento dei carabinieri. I militari hanno scoperto che l’uomo era in realtà un truffatore. L’uomo, dopo essere stato condotto in caserma, è stato denunciato per truffa ed abuso della credulità popolare. Sembra proprio che abbia agito anche a Castellammare. Fa pensare che quest'individuo sia riuscito a parlare davanti ai fedeli in un luogo di culto senza che nessuno sapeva chi fosse...
Vito Fazzino

lunedì, gennaio 05, 2009

In risposta alla polemica sulle borse di studio inerenti i concorsi della Carovana Antimafie


Leggendo la discussione nata nel blog viviamocastellammare sull'erogazione delle borse di studio riguardanti i concorsi fatti in occasione della Carovana Antimafie del 5 Dicembre 2008, abbiamo costatato l'esistenza di falsità ed incomprensioni. Purtroppo sono state scritte cose non vere e sono nate polemiche inutili. Non possiamo esimerci dal chiarire il tutto. La manifestazione è stata organizzata da Libera di Castellammare. Circa due mesi prima la manifestazione abbiamo incontrato il sindaco per esporgli il nostro progetto e si è dimostrato molto disponibile, assicurandoci la collaborazione del comune. Anche l'Assessore Di Benedetto si è dimostrata molto disponibile e ci ha dato la disponibilità all'utilizzo dell'Aula Consiliare e del Teatro Apollo, dandoci anche qualche consiglio per la realizzazione del nostro programma. Il sindaco ci ha anche assicurato che l'amministrazione avrebbe risposto positivamente alla richiesta da noi presentata di un contributo economico per l'organizzazione della carovana. Questo contributo comprende anche i 600 euro sotto forma di borse di studio, previsti dai concorsi a quali hanno partecipato gli alunni delle scuole di Castellammare. Questi soldi ancora non sono stati erogati, non per una mancanza del Comune, ma per un motivo di inserimento delle fatture all'interno del bilancio annuale dell'associazione Libera. Ciò ha comportato un ritardo nella presentazione della totalità dei documenti necessari all'erogazione del contributo economico da parte del comune. Avendo ormai risolto il problema del bilancio procederemo alla presentazione dei documenti al comune. Solo allora il comune potrà erogare i soldi. Ciò non toglie che i tempi non si sono allungati solo per colpa di Libera o di Libera castellammare, ma anche a causa delle differenti informazioni dateci nei diversi uffici del comune e nella continua mancanza di un documento che fino al giorno prima non era necessario. Come ha detto già Domenico, ci sono state vistose lentezze burocratiche derivanti da un farragginoso regolamento comunale sui contributi alle associazioni.
Vito Fazzino

FERMATE LA GUERRA



Se ne sconsiglia la visione a bambini o soggetti facilmente impressionabili, ma questa è la pura realtà.

domenica, gennaio 04, 2009

Il parco della memoria a Pizzolungo


Il 19/12/2008 il Comune di Erice ha deliberato un acquisto importante.
Entusiasta Margherita Asta, referente di Libera Trapani: “il Comune di Erice ha deliberato l’acquisto di una parte dell’area dove è avvenuta la strage di Pizzolungo. E’ una gioia immensa e forse anche insperata se penso solo ad inizio anno…
Cosa accadeva a gennaio?
Con i miei occhi ho visto iniziare i lavori per lo stabilimento balneare, sembrava svanito il sogno di vedere il luogo in cui furono uccisi mia madre e i mie fratellini, diventare un luogo di memoria e di riflessione civile.
E poi invece…
Poi le promesse delle istituzioni fatte durante il Giorno del Ricordo, il 2 aprile di quest’anno, si sono tramutate in realtà. La soddisfazione, poi, viene anche dal fatto che per acquistare l’area saranno utilizzati parte dei fondi che il comune ha ottenuto come risarcimento costituendosi parte civile in processi contro la mafia.
Ed ora il progetto è quello di un “Parco della memoria e della coscienza civile”.
Io ringrazio davvero le Istituzioni per questo gesto, perché è un vero segno di attenzione e di riconoscimento, perché rappresentano tutti i cittadini. Ora risistemare l’area è un dovere: il progetto che vuole legare questo luogo a me caro alla zona dove sorge la Stele di Anchise, è un progetto che vuole fortemente legare la storia passata con quella contemporanea.
Per non dimenticare?
Certamente, ricordare è importante, ma io vorrei che questo diventasse un luogo per riflettere e per costruire qualcosa di significativo. Per me, in particolare, sarà sempre un luogo di memoria, ma non vorrei che fosse una memoria fine a stessa: vorrei che fosse un luogo di vita."

Ed è anche la nostra speranza!!

Tanti modi di festeggiare il nuovo anno

C'è chi va a ballare, c'è chi festeggia in famiglia, chi festeggia in piazza, chi festeggia in altri modi...